Posizionamento dei TO ASTOI e raffronto con la situazione europea
Astoi presenta, venerdì 20 febbraio, in occasione della ventinovesima edizione di Bit (Borsa Internazionale del turismo) lo studio Il posizionamento dei Tour Operator Astoi e raffronto con la situazione europea per fornire un raffronto analitico delle nostre aziende rispetto al quadro europeo. Ad aprire la conferenza stampa il Presidente Corbella che nell introdurre lo studio presenta i relatori: Enrico scotti, Resp.le gruppo fiscale-legale Astoi, Stefania Boschetti, Partner Ernst &Young e Franco Vernassa, Consulente fiscale Astoi e partner Studio Cristofori.
L abstract della ricerca Ernst & Young delinea le caratteristiche del settore tour operating italiano che pesa oltre 6 miliardi di euro ed impiega circa 30.000 addetti stabili, senza considerare i contratti stagionali e a tempo determinato, piuttosto rilevanti nel comparto turistico. L analisi mette in luce come oltre il 67% del fatturato venga realizzato dai primi 3 operatori italiani per dimensione, il 31% è realizzato da 15 operatori e il restante 2% da 30 operatori di dimensione medio-piccola. Secondo lo studio il comparto italiano rileva un limitato processo di consolidamento, meno avanzato rispetto al contesto europeo; un solo TO italiano è infatti presente nei primi dieci europei. Il nostro settore mostra poi una differente attitudine ad aggredire i mercati esteri anche dovuta al fatto che la maggior parte delle vendite è realizzata in Italia. Il settore soffre strutturalmente di una bassa marginalità, 4-5% in termini di EBITDA, 2% circa a livello di EBT, anche se con un trend in lieve crescita nel triennio 2005-2007.
La situazione finanziaria mostra come l indebitamento cresca mediamente in funzione della dimensione degli operatori. Il panorama italiano conferma in media la leva del capitale circolante netto come una delle principali fonti di finanziamento, che annulla la necessità di ricorso all indebitamento bancario; il minor tasso di indebitamento costituisce una potenziale opportunità per i tour operator italiani nello scenario del prossimo biennio, che si profila alquanto delicato. Tra i fattori di rischio emerge la maggiore esposizione del comparto alla congiuntura sfavorevole del mercato dal quale potrebbe discendere una ulteriore erosione della redditività già particolarmente contenuta. Il panorama italiano, ad eccezione dei pochi grandi operatori che presentano una struttura patrimoniale ed economica coerente con i player europei, si presenta più flessibile a ridimensionarsi in funzione del mercato, tenuto anche conto della scarsa integrazione verticale e del conseguente modesto capitale investito e relativo indebitamento.
Di converso, la limitata capitalizzazione, soprattutto con riferimento agli operatori medio-piccoli, può limitare la capacità di assorbire eventuali perdite che dovessero consuntivarsi, con necessari interventi di ricapitalizzazione da parte degli azionisti. In conclusione sebbene lo studio Ernst & Young evidenzi che il panorama dei TO italiani risulti meno evoluto rispetto ai player europei, la sua elevata flessibilità, come già dimostrato in passate congiunture sfavorevoli, rappresenta un incoraggiante punto di forza per ridare fiducia al settore turismo ed alle sue potenzialità.