PIU' LOCAL, MENO GLOBAL
Le linee guida dell'Unwto per rilanciare il turismo
Messo a dura prova dalla pandemia, il turismo internazionale si prepara a fare i conti con un bilancio 2020 piuttosto pesante: perdite tra 910 miliardi e 1,2 trilioni di dollari in termini di export e una riduzione dei turisti internazionali compresa tra gli 850 milioni e l'1,1 miliardi di unità. Senza contare la possibile perdita di 100-120 milioni di posti di lavoro. In termini percentuali l'Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto) stima che i flussi di turistiinternazionali potrebbero registrare un decremento compreso tra il 60 e l'80 per cento a seconda di come procederanno le riaperture delle frontiere tra Paesi nel corso dei prossimi mesi. Anche senza focalizzarsi sullo scenario peggiore, ciò significa che per favorire la ripartenza del turismo occorrerà dare impulso in primis a quello domestico. A patto di riuscire a infondere nuova fiducia a famiglie e gruppi di amici sulla garanzia di salubrità delle strutture ricettive e dell'ospitalità in generale. La possibile ricetta su come agire per tentare di riportare il turismo ai fasti del passato viene proprio dal Unwto, che ha recentemente pubblicato linee guida che possono venire in soccorso degli operatori di tutti i Paesi impegnati per il rilancio di questo comparto. LAVORARE SU MARKETING, OFFERTA E FINANZIAMENTI Tre le leve su cui la filiera del turismo dovrebbe agire per invertire la rotta: marketing, offerta e finanziamenti. Il turismo domestico, suggerisce Unwto, deve trovare nuove formule per attrarre i viaggiatori locali. Nuovi servizi ristorativi, per esempio, con esperienze di asporto innovative, e nuovi pacchetti che promuovano la conoscenza dell'offerta locale non solo culturale ma anche enogastronomica. La creazione di collegamenti strutturati tra player anche diversi tra loro - strutture ricettive, enti culturali, produttori di eccellenze del territorio, artigiani ecc. - potrebbe essere l'innesco virtuoso di nuovi modi di fare turismo anche in prossimità dei luoghi di residenza dei turisti. La valorizzazione di un prodotto turistico che punta sul local e non sul global può essere declinata anche in termini di sostenibilità. Che si traduce anche nell'ottimizzazione delle risorse economiche sia dei turisti che degli operatori turistici, che potranno immaginare esperienze di viaggio più brevi e meno distanti, connotate da un fortissimo radicamento nel territorio, nella sua storia e nelle sue tradizioni, la cui narrazione rappresenta lo stimolo e il cuore del viaggio stesso. Finanziariamente gli operatori devono essere sostenuti sia dall'iniezione di una buona dose di liquidità sia dall'attuazione di una politica fiscale depenalizzante. Lato turisti, invece, la proposta è di proporre pacchetti con pagamenti dilazionati, eventualmente anche attraverso forme di finanziamento a tasso zero. ARMONIZZARE NORME E PROTOCOLLI Tra le condizioni fondamentali per accelerare la ripresa del turismo internazionale l'armonizzazione dei protocolli di sicurezza e monitoraggio tra diversi Paesi è ritenuta prioritaria. A livello pratico, ciò significa che i turisti devono poter conoscere in modo chiaro i requisiti per poter uscire da un Paese ed entrare in un altro. E devono sapere prima della partenza come comportarsi e quali saranno le conseguenze sul proprio pacchetto di viaggio a seguito di un'eventuale variazione della situazione sanitaria. Anche per questo la prenotazione dei viaggi e dei pacchetti vacanze dovrà prevedere sempre più l'associazione di una copertura assicurativa a tutela del turista in caso di annullamento totale o parziale della trasferta per cause di forza maggiore.
Fonte = MILANO FINANZA 18/06/20