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Perché e dove si va nel 2014

Perché e dove si va nel 2014

13 Febbraio 2014

Poi: soggiorni romantici per le coppie e vacanze avventura tra giungla e savana. Sono le tendenze di viaggio per il 2014, emerse ieri a Milano in occasione del lancio della 34esima Borsa italiana del turismo - aperta oggi agli operatori e domani anche al pubblico alla Fiera di Rho - che quest'anno ospita oltre 100 paesi con alcune new entry dal mondo come Armenia, Lettonia, Botswana e Nicaragua.

Secondo i dati dell'Osservatorio nazionale del settore sono calati i connazionali che hanno fatto almeno un viaggio nel 2013 (23,4 milioni, tre in meno rispetto al 2012, in flessione del 12%) ma allo stesso tempo è aumentato il numero di vacanze effettuate (36,5 milioni, +1,2%). Di queste, la gran parte sono stati «city break», cioè soggiorni brevi nelle città d'arte (passati dal 37,8% del 2012 al 67,8% del 2013). Seguono, appunto, le mete esotiche romantiche: complice il lieve aumento di matrimoni negli ultimi due anni (fonte Istat), il mercato dei viaggi di nozze sta generando un giro d'affari di 4,5 miliardi di euro all'anno. Le mete predilette sono l'isola caraibica di Anguilla, la Repubblica Dominicana, le Seychelles e la Thailandia. Tutte presenti al Salone del turismo con appositi pacchetti dedicati all'amore, inclusa la possibilità di sposarsi in loco.

Tra i viaggi a due aumentano anche quelli a sfondo gourmand: sempre più coppie abbinano la destinazione di mare e relax alla visita di una città che offra cultura ed enogastronomia. Spesso senza spostarsi dall'Italia: crescono i viaggi di un giorno a Napoli, i weekend nelle campagne venete, i pacchetti benessere nelle masserie pugliesi, la riscoperta di itinerari storici. Come il tratto toscano della via Francigena, totalmente riaperto e portato alla Bit tra le novità del 2014. In parallelo cresce anche la nicchia dei viaggi avventura: meta d'eccezione l'Africa, con l'Uganda al primo posto per la possibilità di addentrarsi nella giungla fino a vedere da vicino i gorilla e per le vette innevate a poca distanza dall'equatore. Sempre più attrattivo anche il Ghana, che ha fatto del turismo una leva per lo sviluppo: il Ministero che se ne occupa è stato riformato per coordinare tutte le iniziative legate alla promozione del territorio. E da poco è stato steso un piano quindicinale per il turismo.

Ma se gli italiani continuano a viaggiare nonostante la crisi, anche l'Italia continua a essere una delle mete preferite degli stranieri: secondo l'ultimo rapporto Ciset i turisti vengono soprattutto dai Paesi emergenti. In aumento per il 2014 gli arrivi dal Brasile, dalla Russia, dall'India, dalla Cina. Previsti anche più polacchi e più argentini. Tra i fan tradizionali dell'Italia, il 2014 sarà l'anno in cui torneranno i tedeschi, i giapponesi e gli americani. Nel complesso, quindi, il panorama non è negativo. Secondo l'Organizzazione per il turismo delle Nazioni Unite nel 2013 la crisi non ha bloccato gli spostamenti, anzi si è raggiunta la barriera del miliardo di persone in viaggio. E soprattutto per chi abita nei Paesi emergenti il 2014 sarà un anno di vacanze con grande capacità di spesa. Tra le destinazioni l'Europa Mediterranea crescerà del 6 per cento.

È proprio su questi margini che l'Italia deve far leva secondo il ministro per i Beni culturali e il turismo Massimo Bray, presente ieri all'inaugurazione della Bit: «Dobbiamo recuperare quote di mercato, aumentare gli arrivi e le permanenze. Il decreto Valore Turismo, già definito, punta proprio a fare sistema con le Regioni e gli enti locali per creare dei circuiti. Bisogna valorizzare i siti Unesco, ristrutturare le imprese turistiche, creare un marchio Italia forte. L'obiettivo è generare 180 miliardi di euro e 500 mila nuovi posti di lavoro nei prossimi cinque anni. Qualsiasi governo ci sarà, si dovrà andare avanti su questi temi». Expo è la prima grande occasione per il turismo. Non è un caso che questa edizione della Bit abbia Expo come tema conduttore: «Voglio che i venti milioni di visitatori in arrivo nel 2015 - ha detto il presidente della Lombardia Roberto Maroni - si innamorino dell'Italia e ci tornino». - Fonte: Corriere della Sera