Pensioni e quota 100, le criticità nel turismo
La ‘quota cento’ fa discutere anche nel turismo. La nuova norma sul pensionamento anticipato sembra aver sollevato dibattito anche nel mondo dell'industria dei viaggi, in particolar modo tra gli agenti e rappresentanti di commercio a servizio di tour operator e altre aziende del comparto. Alcune delle principali criticità sono state segnalate nelle scorse ore dalle rappresentanze sindacali di riferimento.
La nuova norma, sottolineano in una nota congiunta Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Fnaarc, Fiarc, Ugl e Usarci, “così come è stata formulata crea concrete difficoltà agli agenti e rappresentanti di commercio che ne volessero usufruire, con il risultato che di rischia di produrre una discriminazione a danno dei lavoratori del settore".
Secondo le Organizzazioni sindacali, la disciplina non avrebbe tenuto conto “delle specifiche modalità di svolgimento e di cessazione dell’attività di intermediazione commerciale previste dalle norme di legge e dagli accordi economici collettvi che regolano il rapporto di agenzia”.
Le criticità
Ci sarebbero contraddizioni con quanto sancito dal Codice civile e dagli accordi economici collettivi, in particolare, spiegano le sigle “nella fase di chiusura dei rapporti contrattuali con le aziende rappresentate dagli agenti, la prevista impossibilità di cumulare la pensione ‘quota 100’ con i redditi derivanti dall’attività, pena la sospensione dell’erogazione della pensione stessa, impedisce all’agente di commercio di poter incassare quelle provvigioni, relative a ordini conclusi prima della conclusione del rapporto contrattuale e maturate a seguito del rapporto medesimo, ma pagate successivamente a rapporto ormai concluso”.
Le unioni chiedono così al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali chiarezza “in ordine alla corretta interpretazione della normativa al fine di evitare un’ingiusta disparità a danno di una intera categoria di lavoratori”.
Fonte = TTG ITALIA 26/02/19