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Parte l’era dell’Idd

Parte l’era dell’Idd

22 Febbraio 2019

Il 23 febbraio scade il termine ultimo di adeguamento alla normativa. Nel caso delle polizze oltre i 200 euro stiamo parlando di una fetta di mercato pari al 10%. Anche sotto questa cifra c'è l’obbligo di fare il questionario di adeguatezza (Dip)

 

Scatta domani a tutti gli effetti l’era Idd, l’Insurance Distribution Directive. O meglio, domani 23 febbraio scade il termine ultimo di adeguamento alla normativa, in realtà entrata in vigore già dal 1° ottobre.

Con l’Idd cambiano, come abbiamo già avuto modo di scrivere su questa agenzia di stampa, diversi aspetti, a partire dal ruolo degli agenti di viaggi, che dovranno essere intesi come intermediari a titolo accessorio ed iscritti ad un Registro Unico Intermediari (Rui) da parte di una compagnia assicurativa o di un broker.

Le due sezioni E e F sono quelle relative a chi distribuisce polizze a titolo accessorio. La prima riguarda chi collabora con broker assicurativi e la seconda chi tratta direttamente con le compagnie.

“In questi mesi c’è stato un adeguamento alla normativa – spiega a Guida Viaggi Michele Cossa, a.d. di Borghini e Cossa Insurance Broker – e le compagnie assicurative si sono divise in due gruppi, chi ha considerato che la normativa entrasse in vigore il 1° ottobre scorso e chi, invece, il 23 febbraio 2019. In questo lasso di tempo le compagnie che hanno intrapreso la strada più rigorosa hanno messo in atto delle procedure per consentire alle adv non iscritte al Rui di permettere ai clienti di comperare la polizza superiore ai 200 euro per persona o per un viaggio superiore ai 90 giorni. Infatti, il sistema blocca l’adv e viene richiesta una stipula da parte del passeggero con la compagnia assicurativa. Le compagnie hanno cercato di mettere in piedi soluzioni che funzionano in tempi brevi e con un supporto strutturato”.

Secondo Cossa non è detto che siano le soluzioni finali, “la materia è in divenire ed è stata recepita una buona parte”. C’è un aspetto che il manager mette in luce con cui bisogna fare i conti, può capitare “che una norma che nasce per tutelare il consumatore porti, paradossalmente, gli utenti ad assicurarsi meno in quanto l’adv non può più vendere la polizza”. A quanto dichiarato dal manager al momento “le adv iscritte non arrivano a 100”.

 

Il parere delle adv

Cosa ne pensano le adv? Lo abbiamo chiesto a due network per capire il sentiment del momento e le possibili ripercussioni a livello operativo.

“E’ l’ennesima situazione che complica le attività delle adv – asserisce Luca Caraffini, a.d. di Geo Travel Network – in quanto da un lato vige l’obbligo contrattuale di consigliare la polizza assicurativa ai clienti e dall’altro il 99% delle adv non può venderla in quanto non in possesso dei requisiti. Certo nella normativa c’è una logica giusta in quanto stiamo parlando di polizze complesse”. Teniamo presente che “per chi opera senza i requisiti il rischio, in caso di controllo, è una denuncia penale”.

 

La fetta di mercato

Quanto valgono le polizze assicurative da oltre 200 euro? Secondo quanto asserito da Caraffini stiamo parlando di una fetta di mercato pari al 10%, “è questo il peso sul volume totale delle adv – afferma il manager -, ma in tal caso o è il cliente che compera la polizza direttamente dalla compagnia o l’adv può scegliere di iscriversi al Rui, che le permette di vendere le polizze assicurative”. Perché quando una polizza è molto complessa “si deve essere sicuri di proporre il prodotto giusto per questo bisogna essere iscritti alla sezione F, ma non ancora operativa. Quindi si può ovviare oggi con la E. Io per esempio sono iscritto a quest'ultima”. Caraffini ci tiene però a sottolineare che l’iter è piuttosto complesso, “si devono seguire diversi mesi di corso, sostenere esami, più il costo d’iscrizione e l’aggiornamento obbligatorio”. Oltre ad essere soggetti alla vigilanza dell’Ivass e a sanzioni eventuali pari al 5% del volume d’affari.

Dal canto suo Caraffini fa presente che avrebbe preferito che per le adv fosse esistito “un consulente quando insieme al cliente l'agente deve proporre una polizza di questo tipo, per trovare una soluzione di formazione o assistenza al cliente e alla adv. Non parlo dei webinar – afferma -, ma di un percorso di consulenza nel momento in cui va fatta la pratica per essere in linea con quanto stabilito dal legislatore”.

 

Il questionario di adeguatezza

Quando il 1° ottobre la maggior parte delle compagnie mise il blocco, non ci sono state “grosse ripercussioni sulle adv, la maggior parte delle polizze vendute sono di taglio inferiore – osserva Massimo Caravita, presidente di Marsupio Group -. L’adv non le può vendere come intermediario, ma lo può fare accompagnando il cliente come se fosse un low cost, andando sul sito della compagnia e acquistando la polizza, facendolo con il cliente davanti”. Deve pertanto rinunciare ad avere “un ritorno interessante a livello economico su quelle polizze, metterà una spesa aggiuntiva, un mark up sul viaggio che compensa ciò che perde dall'assicurazione, ma è un escamotage in quanto la ratio della legge è chiara e condivisibile”.

C’è poi un altro aspetto da considerare, “anche sotto i 200 euro c’è l’obbligo di fare il questionario di adeguatezza (Dip) – fa presente Caravita -, come avviene nei prodotti finanziari, perché bisogna essere sicuri di proporre la soluzione corretta. Quando si deve comperare una polizza consistente con una maggiore marginalità, si prevede questa opportunità, ma stilare il documento di adeguatezza è la prova di ulteriore professionalità che l'adv può mostrare".

 

Le soluzioni

Al momento si stanno trovando soluzioni a livello di network o di broker. Dal canto suo Marsupio ha messo in atto due tipi di soluzioni, "in una si è posto come intermediario iscritto al Rui, sezione E, nell'altra ha offerto una formazione agevolata per dare la possibilità alle adv che vogliono essere libere di vendere la polizza di essere iscritte ad una formazione completa a costo concordato".

C'è da dire una cosa, secondo Caravita al momento non si tratta ancora di un "problema forte sentito dalle agenzie alla stessa stregua per esempio della fatturazione elettronica". s.v.

 

Fonte = GUIDA VIAGGI 22/02/19