Ora il Regno Unito vuole aprire ai vaccinati da Ue e Usa
Non sembrano esserci molti dubbi ormai: le rigide regole per i viaggi internazionali verso l’Inghilterra potrebbero essere revocate già questa settimana. Lo confermano i più autorevoli media inglesi (dal The Guardian fino al Financial Times), citando fonti governative secondo cui nella riunione di mercoledì prossimo, i ministri discuteranno se consentire ai viaggiatori completamente vaccinati provenienti dall’Ue e dagli Stati Uniti di evitare la quarantena quando arrivano in Inghilterra.
Downing Street e il Dipartimento dei trasporti per il momento non commentano le indiscrezioni dei giornali, ma le pressioni da più parti si fanno sempre più insistenti.
Soprattutto dal mondo del travel e dell’aviazione, che hanno più volte criticato il “frustrante” sistema a semaforo, ritenendo che ostacoli il recupero del settore.
L’amministratore delegato di British Airways, Sean Doyle, ha affermato che «il Regno Unito deve riaprire in sicurezza i suoi confini il prima possibile per garantire che i propri cari possano riunirsi, gli affari possano prosperare e la Gran Bretagna sia in grado di trarre vantaggio dal programma di vaccinazione che vede il Regno Unito ai primi posti nel mondo».
Critico verso tanta prudenza anche il ceo della Virgin Atlantic, Shai Weiss, il quale ha affermato che l’attuale «approccio eccessivamente cauto» del Regno Unito danneggerebbe la sua ripresa economica e metterebbe a rischio mezzo milione di posti di lavoro.
Il direttore dello scalo di Heathrow, John Holland-Kaye, ha dichiarato che «il vaccino è stato un miracolo della scienza e questi studi hanno dimostrato che possiamo consentire ai passeggeri completamente vaccinati provenienti dall’UE e dagli Stati Uniti di visitare il Regno Unito senza quarantena, e non c’è quindi motivo di ritardare l’implementazione della soluzione dal 31 luglio».
Non è però tutto così semplice, specialmente per quanto riguarda gli Stati Uniti. Secondo il Financial Times, funzionari del governo hanno dichiarato che sarebbe più facile applicare regole più flessibili ai viaggiatori provenienti dall’Ue, che ha rilasciato ai cittadini un pass sanitario digitale dall’inizio di questo mese, ma concedere la stessa deroga ai viaggiatori statunitensi è più complicato perché «il loro sistema è in gran parte cartaceo ed è gestito da 50 Stati». Un dirigente di alto livello dell’aeroporto si sarebbe detto però fiducioso sul fatto che i ministri estenderanno le esenzioni di quarantena ai visitatori statunitensi e dell’Ue.
Attualmente, il Regno Unito sta adottando il sistema “a semaforo” per classificare, in base al rischio epidemiologico, i paesi di provenienza dei viaggiatori in arrivo nel Paese. Gli Usa e la maggior parte dei Paesi europei, Italia compresa, rientrano nella lista color “ambra”, che prevede – oltre ad un test molecolare pre-partenza e alla compilazione obbligatoria del Passenger Locator Form – una quarantena obbligatoria di 10 giorni, riducibile a 5 effettuando privatamente un test molecolare, secondo la regola del “Test To Release”.
Soltanto coloro che hanno ricevuto una doppia dose di vaccino in Uk, se provenienti da un paese nella lista ambra, possono saltare la quarantena. Regole più stringenti invece per la Francia, per la quale è stata creata la lista “Amber plus” a causa della veloce diffusione della variante Beta di qualche settimana fa, in quanto anche i cittadini britannici con doppia dose di vaccino ricevuta in Inghilterra, dovranno sottoporsi a quarantena se viaggiano dal Paese.
Le regole quindi sono ancora molto rigide, ma già nei giorni scorsi, i quotidiani inglesi riportavano indiscrezioni secondo cui gli agenti di frontiera del Regno Unito sarebbero stati incaricati (in maniera del tutto ufficiosa) di interrompere i controlli di routine dei documenti per passeggeri provenienti da paesi di lista verde e ambra, il tutto per ridurre i tempi di attesa in aeroporto.
Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 28/07/21