OMT, ecco il nuovo scenario globale
Insomma va tutto bene, non c è da preoccuparsi. Anche se nella top ten della crescita per arrivi e ricavi l Italia non c è, anzi, secondo Eurostat abbiamo perso ancora pernottamenti; e secondo l OMT nel 2013 sono diminuiti l outgoing da Giappone, Italia e dalla Germania. Ma ci sono mete che hanno conquistato più ricavi che arrivi, come Usa e Gran Bretagna, o l Arabia Saudita che ha perso arrivi e guadagnato incassi.
All Europa la parte del leone
Ma l Europa ha di nuovo avuto la parte del leone nella crescita: 29 milioni di arrivi in più, fino a 563 milioni, e quest anno ne avrà un altro 3 o 4% in più. Qui la Francia canta di nuovo vittoria, prima in Europa in pernottamenti: in tutto 405 milioni e più 1,1%, sul totale di 2,6 miliardi registrati in tutto il continente (anche questi più 1,6%, dati Eurostat). Seconda la Spagna, con 387 milioni di notti (più 1%), terza l Italia con 363 milioni, meno 4,6%, quarta la Germania con 355 milioni e in progresso dell 1,3%. In ottimo recupero la Gran Bretagna: più 6,5% con 320 milioni di pernottamenti. E si conferma il balzo della Grecia (nella foto, una veduta di Mykonos): oltre l 11% in più, con 87,3 milioni di notti. I pernottamenti extraeuropei sono stati il 45% del totale: 1,18 miliardi, avanti del 5%.
L Asia Pacifico avanza del 6%, con 248 milioni di arrivi. Stabile il Medio Oriente a 52 milioni. Bene le Americhe a169 milioni, più 4%. L Africa è cresciuta del 6% fino a 56 milioni di arrivi, e farà meglio nel 2014. Il balzo di crescita vero si è visto nella sub-regione Sud-Est Asiatico: più 10% gli arrivi. E se pure dal nostro osservatorio non si vede bene, anche l Europa Mediterranea ha ottenuto ottimi risultati: più 7%, come in Europa Centrale e Orientale. Solo Sud America e i Caraibi hanno segnato rispettivamente un debole più 2 e più 1%.
Grecia di slancio
Nella top ten dei Paesi dove gli arrivi sono cresciuti a due cifre si va dal 24% del Giappone (che continua a recuperare dopo il disastroso terremoto del 2011), al quasi 20% della Thailandia, malgrado i disordini interni; a un sorprendente 22% di crescita dell emergente Kazakhstan, che piace molto ai vicini russi e cinesi. Anche la Grecia ha fatto leva sul turismo per riprendersi dalla crisi, tra l altro sviluppando un fortissimo incoming B2C online, che ha contribuito allo slancio degli arrivi, cresciuti l anno scorso di un abbondante 15%. Avanti a due cifre (tutti intorno al 10%) anche Filippine, Vietnam, Turchia, Russia, Emirati Arabi e Taiwan.
Quanto agli incassi la top ten ripete in parte quella degli arrivi, con cinque dei migliori risultati in Asia: in testa la Thailandia, che continua a crescere dal 2012, con un altro 27% in più, abbondante, l anno scorso; al secondo posto il Giappone (più 24%) e poi Hong Kong, dove gli arrivi sono cresciuti solo dell 8% ma i ricavi di oltre il 20%. Bene anche le Fillippine e la Russia (quarto e quinto posto) e anche qui gli incassi crescono più degli arrivi.
Sesta la Grecia, che ha abbassato i prezzi e ha incassato quasi il 15% in più, e lo stesso ha ottenuto la Gran Bretagna dove però gli arrivi sono aumentati solo del 5,4%. Avanti a due cifre i ricavi di Turchia, Taiwan, Indonesia, Macao (sempre Cina); ma anche gli Usa hanno incassato il 10,5% in più pur su arrivi in aumento di poco più del 4%. C è anche l Arabia Saudita, che mentre ha perso oltre il 7% degli arrivi è riuscita a ottenere dal turismo quasi l 11% di ricavi in più. Analogamente l India con solo il 4% in più di arrivi ha incassato il 12% in più. Tuttavia in numeri assoluti la Thailandia, pur con il suo balzo, ha incassato meno di ciascuna delle mete storiche in Europa.
L ondata di Cina e Russia
Si conferma infine quel che l industria globale vede chiarissimo: i bacini outgoing che trainano la crescita sono Cina e Russia. I cinesi già nel 2012 avevano speso all estero in turismo e shopping oltre 102 miliardi di dollari (più 41% sul 2011) su un totale globale in turismo di 1.074 miliardi spingendo per la prima volta i tedeschi al secondo posto, con i loro quasi 84 miliardi, e gli Usa al terzo, praticamente con la stessa cifra. Ma nei primi nove mesi del 2013 i cinesi hanno speso un altro 28% in più. E russi, quinto mercato outgoing del mondo (dopo la Gran Bretagna) pare abbiano speso all estero il 26% nel solo mese di settembre 2013. Positivi i dati di outgoing anche per la Francia (in recupero con un più 6%), e tutti con circa il 3% di crescita anche Gran Bretagna, Usa, Canada e Australia. - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web