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Oltre l'hotel c'è di più: indotto da capogiro

Oltre l'hotel c'è di più: indotto da capogiro

01 Marzo 2016

Lavorare col turismo conviene sempre più. L’indotto che si genera intorno a hôtellerie, tour operating e alle imprese turistiche in genere produce un fatturato a dir poco impressionante: secondo un’indagine del WTTC (World Tourism and Travel Council), quello che viene definito “contributo indiretto generato dal turismo”, e che equivale a investimenti e spese per acquisti di beni e servizi legati all’attività turistica, dalla ricettività al trasporto, nel 2015 ha toccato i 72 miliardi di euro, pari al 3,5% del Pil nazionale, di cui oltre la metà legati all’hôtellerie.

Grazie alla collaborazione di Federalberghi Roma e di Host, l’evento della Fiera di Milano che ospita ogni anno i fornitori di servizi e beni per l’hôtellerie italiana, è stato possibile compiere un’analisi, seppur in termini macro-economici, sul giro d’affari che gravita intorno al comparto ricettivo-alberghiero. Questo universo imprenditoriale conta oggi oltre 2.500 aziende che producono beni e servizi per alberghi. Le macro-categorie riguardano i sistemi telematici, gli arredi, le amenity per i bagni delle camere d’albergo, gli arredi, l’abbigliamento del personale d’albergo, gli impianti di riscaldamento, le soluzioni di intelligence per il back e il front-office.

Nella gestione di una struttura alberghiera, poi, vanno considerati almeno quattro distinti momenti: si va dalla startup, ovvero l’apertura della struttura, con costi d’avviamento sono notevoli, alla manutenzione ordinaria dei servizi, dall’approvvigionamento giornaliero per food&beverage e lavanderie, alla manutenzione straordinaria (come ad esempio gli impianti di riscaldamento). C’è un fattore che rende l’hôtellerie un caso a sé stante: si tratta di gestioni che vanno espletate senza poter fermare l’attività della struttura e che vengono quindi assolte contestualmente.

Per avere un’idea di quale può essere l’incidenza di alcune voci di spesa corrente, e del business che viene generato nei settori di pertinenza, basti pensare che in un albergo a 4 stelle, con una capacità media di 100 camere, le amenity per i bagni (shampoo, bagnoschiuma, cuffiette) implicano un ordine di almeno 200mila pezzi l’anno, con un costo che va dai 250 ai 300mila euro. Incidono ancor più i servizi integrati come lavanderia, pulizie, facchinaggio che possono arrivare a 15 euro per ospite, per un costo complessivo non inferiore ai 250mila euro.

Le aziende che gravitano intorno all’hôtellerie, poi, si spingono anche a ottenere grandi commesse internazionali, con accordi con gruppi alberghieri che toccano milioni di euro ogni anno. E ci sono aziende dai nomi altisonanti come Canon, Frette, Etro, Bulgari, Acqua di Parma, Viessmann, Oracle.

Per dare un’idea del business che c’è dietro ogni singola struttura alberghiera, basti pensare che alla prossima edizione di Host, alla Fiera di Milano, il 42% degli oltre 2mila espositori attesi proviene dall’estero. E la grande novità dell'evento, come ha sottolineato di recente l'ad di Fiera Milano, Corrado Peraboni, sarà l'area dedicata alla gelateria-pasticceria, dove il made in Italy predomina: uno spazio destinato a interessare molti alberghi italiani sempre più orientati a personalizzare i servizi. - di Andrea Lovelock - Fonte: L'Agenzia di Viaggi.it