Nell'Ue il turismo resta in quarantena Ma la Spagna si lancia e apre da luglio
Madrid A bbiamo riaperto per aiutare la città a rialzarsi, ma l'80 per cento dei nostri clienti viene dall'estero e fino a luglio non ne vedremo nessuno, per la quarantena». José Antonio Aparicio gestisce uno degli unici 3 bar, sui 20 esistenti in Plaza Mayor, che hanno igienizzato e riaperto la terrazza-ristorante, dopo 10 lunghe settimane di lockdown. Come Barcellona e Castilla y Leon, principali focolai della pandemia, Madrid è entrata nella prima tappa della "deescalation", mentre l'altra metà della penisola è in fase più avanzata, con le spiagge di Cadice, Huelva e Almeria aperte ai bagnanti. Solo il 10 per cento dei 5.500 dei ristoratori della capitale ha rialzato i battenti. Salimos mas fuertes! (Ne usciamo più forti!), il messaggio del governo Sánchez sulle prime pagine dei quotidiani iberici per celebrare la desescalada . L'imperativo è far ripartire il turismo, a giugno il nazionale, dal primo luglio l'internazionale per non perdere la partita con i vicini continentali e una quota importante di ricchezza. Ma il ritorno alla libera circolazione nell'area Schengen è ancora incerto. C'è l'intesa di massima a revocare i controlli alle frontiere dal 15 giugno. Anche se in Paesi come la Germania e il Belgio, dove i contagi sembravano contenuti, le vittime sono in aumento. Mentre Madrid, con l'ennesimo cambio di metodologia di rilevamento, registra addirittura un calo di contagi e di circa 2mila morti. Oggi se ne discuterà in una videoconferenza interministeriale Ue con all'ordine del giorno la risposta europea alla pandemia, il coordinamento della de-escalation e le misure per il recupero dell'economia, turismo incluso. Ma fra i 27 soci è sempre più battaglia su quarantene e corridoi turistico-sanitari, che ad esempio la Spagna negozia con Paesi in condizioni epidemiologiche omogenee - Portogallo, Francia, Regno Unito e Germania - come ha confermato la portavoce María Jesús Montero. L'Austria consentirà il passaggio di flussi fra la Germania e l'Italia - che riaprono le frontiere rispettivamente il 3 e il 15 giugno - però a patto che i tedeschi diretti per le vacanze nel Belpaese siano solo in transito al valico italoaustriaco. Per non parlare delle corsie preferenziali fra nazioni limitrofe, come quelle istituite fra Paesi dell'Est o i baltici. Nell'estate della convivenza con il Covid-19, il rompicapo è di difficile soluzione. Un nuovo appello a evitare discriminazioni è venuto ieri dal portavoce della Commissione Europea per i trasporti e la sanità, che ha invitato i 27 a seguire la road map già indicata per la fase di "de-confinamento", in maniera coordinata e sulla base di criteri sanitario-epidemiologici. Sulla quarantena ai viaggiatori in arrivo decidono, invece, gli Stati. E la ripartenza delle vacanze dipenderà dagli accordi di reciprocità sulle misure di isolamento, come i 14 giorni imposti dal governo di Boris Johnson ai turisti, a partire dall'8 giugno. Nella Francia che ha allentato ieri i controlli ai confini, istituiti a marzo, i viaggiatori provenienti da fuori Europa non potranno entrare almeno fino al 15 giugno, a eccezione dei connazionali. All'insegna della reciprocità, Parigi ha imposto la quarantena di 2 settimane ai turistiprovenienti dall'altro lato dei Pirenei. Ma la ministra all'inclusione del governo francese, Élisabeth Borne, si è spinta oltre, con la raccomandazione di non viaggiare nel Paese vicino. «Non posso consigliare a francesi di prenotare vacanze in Spagna. È contraddittorio aprire le frontiere e poi imporre una quarantena». È anche per il rischio di perdere i 12 milioni di turistifrancesi che ieri la ministra spagnola del turismo, Reyes Maroto, ha confermato che dal primo luglio sarà revocato l'isolamento ai visitatori stranieri. E, come già aveva fatto sabato Pedro Sánchez, ha rivolto un appello a francesi e tedeschi, assicurando che sono i benvenuti. Sulla stessa scia, il ministro degli Esteri del Portogallo, Augusto Santos Silva, ha confermato l'apertura di un corridoio con il vicino iberico e la Francia, in modo da evitare la quarantena ai viaggiatori in transito o diretti nel Paese lusitano.
Fonte = AVVENIRE 26/05/20