Montezemolo presidente di Alitalia
La designazione di Montezemolo è stata ufficializzata due giorni fa dal consiglio di amministrazione di Alitalia-Cai, a conferma delle voci che circolavano da parecchi mesi. La notizia è stata riportata dal Messaggero. Montezemolo aveva lasciato in anticipo la presidenza della Ferrari il 13 ottobre, per divergenze con l'amministratore delegato del gruppo Fiat (ora Fca), Sergio Marchionne, con una buonuscita di 27 milioni di euro lordi.
Quando la nuova Alitalia diventerà operativa l'Alitalia-Cai, la compagnia dei «patrioti» chiamati da Silvio Berlusconi nel 2008 ma già al capolinea per le perdite, si svuoterà dell'attivo e diventerà di fatto una bad company, anche se formalmente non verrà messa in liquidazione. La Cai avrà, insieme a Poste Italiane, il controllo di tutta la Midco, la società intermedia che possiederà il 51% della nuova Alitalia. L'altro 49% della «newco» sarà di Etihad che pagherà 387,5 milioni di euro, sottoscrivendo un aumento di capitale entro la fine dell'anno. La compagnia degli Emirati Arabi Uniti verserà inoltre 112,5 milioni alla Cai per comprare il 75% della società del Millemiglia, Alitalia Loyalty, con il quale avrà anche accesso all'elenco dei clienti che volano di più. Altri 60 milioni saranno versati da Etihad per comprare da Cai 5 coppie di slot a Londra Heathrow, l'aeroporto più affollato e importante d'Europa: slot sui quali la nuova Alitalia dovrà pagare un affitto. In totale, gli emiratini verseranno 560 milioni. Le banche rinunceranno a 598 milioni di crediti verso Cai.
Lo schema dell'operazione è stato suggellato nell'accordo firmato l'8 agosto dall'a.d. di Etihad, James Hogan, con il presidente e l'a.d. di Cai, Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio. L'operazione verrà perfezionata dopo l'autorizzazione dell'Antitrust europeo. La decisione di Bruxelles è attesa entro il 17 novembre. A Bruxelles c'è anche una seconda indagine. Gli uffici sui trasporti della Commissione devono verificare se è rispettato il regolamento comunitario in base al quale il controllo di una compagnia europea deve essere di soggetti della Ue, pena la perdita dei diritti di traffico. Si intende il controllo non solo di diritto (cioè oltre il 50% del capitale) ma anche di fatto. Questo è il punto più delicato, perché è evidente a molti che Etihad sarà, oltre che il primo azionista individuale della nuova Alitalia, anche il socio forte.
L'a.d. già designato della nuova Alitalia, Silvano Cassano, che dal 2010 non ha più incarichi di gestione di aziende, ha lavorato negli Emirati Arabi per i sei mesi finali delle trattative come consulente di Etihad per l'operazione Alitalia. Anche Montezemolo ha relazioni molto strette e interessi economici negli Emirati. È stato il facilitatore nelle trattative tra Roma e Abu Dhabi per superare i momenti più difficili. È il fondo Aabar di Abu Dhabi, azionista di Unicredit, che nel 2012 ha fatto nominare Montezemolo vicepresidente di Unicredit. Se da Bruxelles non ci saranno ostacoli, le nomine del cda della nuova Alitalia saranno ufficializzate dall'assemblea degli azionisti, il 20 novembre o più probabilmente il 26 novembre. Hogan sarà vicepresidente. La «newco» Alitalia è già stata costituita il 24 settembre come Srl, si chiama Alitalia Società aerea italiana (detta Alitalia-Sai, dopo Alitalia-Cai).
Montezemolo, 67 anni, è azionista e fondatore di Ntv, la società del treno Italo ad alta velocità, di cui è tuttora nel cda. È inoltre nel cda della Tod's di Diego Della Valle, altro azionista-fondatore di Ntv. Oltre alle cariche in diverse società personali, tra cui il fondo lussemburghese Charme Investments, che ha ceduto da poco la maggioranza di Poltrona Frau (società che tra l'altro fornisce sedili in pelle agli aerei di Etihad), Montezemolo ha ancora un posto in una società del gruppo Exor-Fca, è nel consiglio di amministrazione dell'Editrice La Stampa, editore del quotidiano omonimo. - Fonte: Il Sole 24 Ore (di di Gianni Dragoni)