Mezza Italia sceglie il Sud «Il turismo volano della ripresa»
I dati di Federalberghi . Renzi twitta: «Cifre molto buone, soprattutto nel Meridione». Il riscatto del Sud.
Le Regioni del Mezzogiorno la fanno da padrona nell'estate 2015. Crescono gli italiani che vanno in vacanza: sono 30,4 milioni di persone tra maggiorenni e minorenni, pari al 50% degli italiani. Un netto recupero rispetto all'ultimo biennio: nel 2013 erano partiti 26,8 milioni e nel 2014 28milioni. Un aumento dunque del +8,6%. E le mete predilette degli italiani sono le località marine del Sud. Oltre il 48% di chi ha scelto di restare nei confini del Bel Paese si sta recando o sta raggiungendo le spiagge della Sicilia (il 18%), della Sardegna (il 10,45), della Puglia (il 10,1%) e della Calabria (il 10%). Bernabò Bocca, il presidente degli albergatori italiani, nel dionde re il quadro delle vacanze estive, parla di «riscatto del Sud» come area prediletta per le ferie e «punto nevralgico» per la ripresa dell'intero Paese. Ma anche di crescita del giro d'aari complessivo e l'aumento della clientela straniera. «Dopo le notizie dei giorni scorsi che hanno enfatizzato dati drammatici sulla irrisoria crescita del Mezzogliorno d'Italia, vedere che il 48% degli italiani stia scegliendo per le proprie ferie estive soprattutto il Sud - sottolinea Federalberghi - quale punto nevralgico del riscatto di un'intera area geografica, ci raorza nel convincimento che il nostro Paese ha ancora tante doti turistiche da valorizzare per una crescita economica ed occupazionale che vanno incentivate per diventare il volano della ripresa».
Il premier Matteo Renzi ha subito twittato: «Molto buoni i dati del turismo soprattutto al Sud». Mentre Lorenza Bonaccorsi, responsabile della Cultura e Turismo del Partito Democratico, ha detto: «È il quadro di un Paese che non solo sta uscendo dalla crisi ma comincia davvero a crescere. I dati diusi oggi sul turismo se letti insieme a quelli sulle presenze balneari sono la testimonianza di una ripresa che si consolida. I numeri sono particolarmente interessanti per ciò che riguarda il Mezzogiorno ma non possono essere l'unico aspetto visibile di un territorio che se punta su cultura e turismo può essere il cuore della ripresa dell'intero Paese». La durata media della vacanza degli italiani è di 8 notti rispetto alle 9 notti del 2014. Un giro d'aari di 18,3 milio ni di euro. Nell'81% dei casi (quasi 25 milioni) gli italiani rimarranno in Italia. Si punterà per lo più verso le località marine del Sud, mentre il 19% de casi (oltre 5 milioni) andranno all'estero.
Ecco tutti i numeri: Il 79% (rispetto al 70% del 2014) preferisce la spiaggia; seguono la montagna con il 7,8% delle preferenze rispetto al 15,1% del 2014; le località d'arte maggiori e minori con il 4,2% (in calo rispetto al 5% dello scorso anno; le località termali sono state scelte dal 2,7% rispetto al 2,4% del 2014. In leggera risalita anche i laghi: 2% rispetto all'1,6% del 2014. Chi ha scelto di espatriare, invece, punterà sulle grandi capitali europee (il 43%), seguite dai mari tropicali e località esotiche (il 17,7%).
Il periodo di riferimento dell'indagine è il quadrimestre estivo giugno settembre, anche se è agosto il mese più gettonato in assoluto per andare in ferie: è stato scelto dal 62,5% degli italiani (rispetto al 59,3% dello scorso anno). Luglio è stato scelto dal 16,7 degli italiani, in calo rispetto al 22,1% del 2014 mentre il mese di giugno ha raccolto il 14,7% dei vacanzieri e settembre vedrà il 13,3% della domanda. Ma non finisce qui. Federalberghi ha stimato anche la spesa media per le vacanze estive, comprensive di viaggio, vitto, alloggio e divertimento. Chi parte o sta viaggiando in queste ore spende circa 786 euro, quatto euro in meno rispetto ai 790 del 2014. Il giro d'aari complessivamente prodotto è di 18,3 miliardi di euro (in aumento del 7,7% sullo anno precedente). Tra le tipologie di soggiorno, gli italiani scelgono l'albergo che rimane il leader incontrastato (il 24,5%). Seguono la casa di parenti o amici con 21,7%, l'appartamento in atto con il 12,1%, la casa di proprietà con il 10,6% e il villaggio turistico col 7,6%. Intanto, il ministro Maria Elena Boschi fa sapere che si realizzerà una «task force» tra la presidenza del Consiglio e alcune Regioni - Campania, Calabria e Sicilia - che sono indietro nell'utilizzo dei Fondi di Coesione europei. Il ministro lo ha detto rispondendo ad una interrogazione di Sel sull'assegnazione delle deleghe per le politiche di coesione. «Ovviamente che non sia stata attribuita una delega puntuale sul Sud non significa che la gestione delle politiche di coesione e gestione dei fondi europei sia disattesa - ha sottolineato Boschi - perchè la responsabilità è nelle mani del premier che viene a volte sostituito dal sottosegretario De Vincenti che ha una delega generale alla presidenza del Consiglio. Proprio in ragione del lavoro portato avanti dal governo - ha precisato il ministro -, siamo arrivati ad una spesa dei fondi al 73% dal 21% del passato». Di M.I.- Fonte: L'Unità