Messico, perché il nuovo presidente farà bene al turismo
L’elezione del cosiddetto ‘populista-protezionista’ López Obrador alla presidenza del Messico non solo non farà alcun danno alla florida industria nazionale del turismo, ma potrebbe darle ancora impulso. I segnali – scrivono gli analisti di Skift – ci sono tutti, a cominciare dal fatto che per ministro del turismo il nuovo presidente, in carica solo a partire da dicembre 2018, si è scelto l’esperto Miguel Torruco Marqués, formato in hotellerie alla Cornell University, più volte nei board delle associazioni di settore, segretario del turismo del distretto federale dal 2012.
Messicana è anche Gloria Guevara Manzo, già ministro del turismo, presidente e ceo del World Travel & Tourism Counci: «Per López Obrador ha votato il 53% dei messicani, il che lancia un segnale forte di stabilità all’industria turistica di tutto il mondo” ha detto poco prima di incontrare gli investitori. «Conosco benissimo il nuovo ministro e so che è concentrato sulla crescita del lavoro».
Tra i segnali positivi l’impegno di López Obrador a riconsiderare la costruzione del nuovo aeroporto da 13 miliardi di dollari per Mexico City, di cui inc campagna elettorale aveva promesso la cancellazione, con l’idea di affidarlo a privati per evitare altro spreco di denaro pubblico. C’è pure l’apprezzamento espresso da molte personalità del turismo nazionale: da José Alfonso Lozano, direttore corporate affairs di Volaris, la maggiore low cost messicana; a Rodrigo Esponda, capo del Los Cabos Tourism Board, nella regione che da sola ha accolto 1,6 milioni di visitatori americani nel 2017. A Rocio Vazquez Landeta, fondatore e proprietario della catena Eat Like a Local Mexico City: «Lopez Obrador ha promesso di combattere la corruzione, e questa è la cosa migliore da fare per il turismo. Stiamo vivendo una transizione morbitda e questo mi fa credere in un futuro di stabilità per il Paese, e quindi per il turismo». - Fonte: TravelQuotidiano.com