Mercury, come cambia il travel: più incoming e viaggi fuori stagione
Italiani, popolo di viaggiatori: è il risultato inconfutabile della ricerca che verrà presentata alla Bit 2016 di Milano. L'indagine, curata dalla società di ricerche Mercury e coordinata da Emilio Becheri e da Ilaria Nuccio, certificano una tendenza intramontabile: ovvero il desiderio di viaggiare degli italiani. Negli ultimi anni la forbice dei viaggiatori va dai 32 ai 37 milioni di italiani che hanno effettuato almeno un viaggio nel corso di un anno e la ricerca Mercury sui mercati outgoing ha fotografato trend e e prodotti di successo.
Innanzitutto l’era del web e dei social media ha rivoluzionato lo scenario contribuendo allo sviluppo di nuove strategie e di veri e propri fenomeni commerciali come i voli low cost e uno spostamento della domanda di mete esotiche, non più solo concentrate sui Caraibi e in particolare su Cuba, ma orientate anche verso paesi di forte appeal come Turchia, Cina e Seychelles.
Nella ricerca vengono evidenziati alcuni passaggi significativi di questa rivoluzione. Prima di tutto si assiste a una ridefinizione del bilanciamento outgoing-incoming con la conseguente crescita d’importanza del cosiddetto destination management, la crescita del "contesto complessivo" e quindi l’esperienza del viaggio con la scoperta dei territori. Si afferma, quindi, la concezione per cui "fa turismo tutto ciò che non è turismo”.
Altra rivoluzionaria componente è la partecipazione attiva del viaggiatore, dall’ideazione all’organizzazione del viaggio, che impone agli stessi t.o. e agenti di viaggi un approccio ben più articolato della semplice erogazione di informazioni in fase di consulenza. C'è poi il trend della destagionalizzazione della domanda che le imprese devono saper cogliere. Secondo la ricerca, in Italia vengono effettuati in media 63 milioni di viaggio l’anno, quasi due per ogni turista-cliente, corrispondenti a circa 417 milioni di notti: il 91% di questi viaggi ha motivazioni leisure. Mentre solo il 9% è legato a motivi di business.
Nel 75% dei casi, i nostri viaggiatori scelgono di restare in Italia, il che significa che la platea del mercato outgoing è costituita da circa 7 milioni di viaggiatori-potenziali clienti. La regione con la più alta percentuale di turisti è la Lombardia (71,7%), seguono il Piemonte (71,6%) e il Lazio (70,1%). Posizioni quasi invertite, invece, per gli italiani che hanno hanno viaggiato all'estero. In testa alla classifica c'è il Lazio con il 22,9%. Sul podio la regione Lombardia (22,5%) e il Piemonte (17,8%). Nonostante il quadro macroeconomico non favorevole, la quota di viaggi dei residenti verso le destinazione estere è salita al 20,2% nel 2013 rispetto al 15,8% del 2000.
La ricerca ha preso poi in considerazione 28 Paesi in totale per delineare le macro-preferenze dei nostri viaggiatori. Francia, Spagna e Germania rappresentano le mete più gettonate, seguite da Gran Bretagna e Austria. A debita distanza, per volume di viaggi, figurano Croazia, Grecia, Usa ed Egitto. Tra le mete europee emergenti vengono segnalati i buoni risultati di Turchia, Slovenia e Ungheria. Ritorno di fiamma, invece, per le Seychelles che ritornano tra le prenotazioni italiane, mentre le classiche "esotiche" Cuba, Brasile e Tunisia restano sostanziamente stabili. Stesso discorso valide per le orientali Thailandia, Cina e India.
L'analisi di Mercury ha preso in analisi anche le singole località. Tra le capitali europee primeggia Parigi, seguita da Barcellona, Londra e Berlino. Per quanto riguarda le modalità di accesso, l’Egitto rappresenta la meta estera dove si è sviluppato il maggior fenomeno del point-to-point e dei voli charter, legato principalmente ai soggionri balneari (Sharm e Mars Alam), mentre tra i paesi con le maggiori motivazioni culturali primeggiano India e Cina. La Turchia appare, invece, come una meta in ascesa ma caratterizzata da soggiorni brevi, spesso legati alle crociere. - di Andrea Lovelock - Fonte: L'AgenziaDiViaggi.it