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Meno assunzioni senza l'effetto turismo

Meno assunzioni senza l'effetto turismo

L'andamento. Tra agosto e settembre 36mila occupati

ROMA - L'esaurirsi della stagione estiva ha avuto un impatto negativo sull'andamento del mercato del lavoro. Il forte aumento di presenze turistiche rilevato questa estate aveva trainato i dati occupazionali di luglio e agosto, soprattutto per le assunzioni a termine, poi in vista dell'assestamento degli afflussi siè avuta quella flessione dei posti di lavoro fotografata dall'Istat.

Questo fenomeno ha inciso sui 36mila occupati in meno registrati tra settembre ed agosto, spiegano dall'Istituto di statistica, proprio in concomitanza con la fine di una stagione estiva che ha avuto afflussi turistici dall'estero su livelli che non si vedevano da anni, complice il cambio favorevole con alcune monete extraeuropee in primis il dollaro, il traino dell'Expo e la minaccia terrorista che pende su alcune mète del Mediterraneo. Rispetto ad agosto,a settembre il calo ha interessato sia i lavoratori dipendenti (26mila) che gli indipendenti(10mila). E tra i dipendenti, la diminuzione è stata più marcata per gli occupati permanenti (21mila) che peri contratti a termine (4mila).

Segno di come i contratti a termine siano molto appetibili per le imprese, nonostante costino sensibilmente di più dei contratti a tempo indeterminato, ma evidentemente continua a dare i suoi frutti la liberalizzazione operata dal decreto Poletti (Dl 34 del 21 marzo 2014) che ha eliminato il ricorso alle causali per tutti e 36 i mesi di durata. Con il dato dei 36mila occupati in meno si ridimensiona l'incremento registrato dall'Istat tra giugno ed agosto, quando  dopo tre mesi consecutivi di crescita il numero di occupati era aumentato di 166mila unità (rispetto a maggio).

Complessivamente nel periodo lugliosettembre ci sono stati 28mila occupati permanenti in più, mentre ci sono state 88mila assunzioni a termine in più rispetto al trimestre precedente . Fin qui il dato congiunturale, ma guardando all'andamento tendenziale, il confronto rispetto al 2014 evidenzia un risultato positivo per settembre: gli occupati sono 192mila in più, i dipendenti sono aumentati di 220mila unità; di questi 113mila sono stati assunti con contratti permanenti che da gennaio 2015 beneficiano dell'esonero contributivo fino a 8.060 euro annui, e 107mila con contratti a tempo determinato. Quanto all'incremento percentuale, rispetto a settembre 2014 i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti dello 0,8% e quelli a termine del 4,6%. Sempre rispetto a settembre 2014 sono diminuiti gli occupati indipendenti (28mila).

Nonostante la crescita tendenziale, il tasso d'occupazione resta ancora basso: con il 56,5% l'Italia occupa le ultime posizioni in Europa. Questo il quadro tracciato dall'Istat mentre in Parlamento si sta esaminando la legge di stabilità 2016. Il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Ap) parla di «assestamento dell'economia turistica dopo la straordinaria performance di luglio e agosto», ora «bisogna incoraggiare la ripresa dell'industria affinché possa cogliere il possibile aumento dei consumi interni e competere in un commercio globale che si contrae»; torna quindi «il tema della produttività quale presupposto per fare occupazione, che si fa con le nuove tecnologiee collegando ad essa i salari».

Per il presidente della commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd) occorre alzare la soglia di decontribuzione per le assunzioni stabili prevista in 3.250 euro per il 2016: «Bisogna mantenere gli 8.060 euro per le aree del Mezzogiorno e disagiate afferma e prolungare la durata dell'incentivo del 2016 da 2 a 3 anni». - di Giorgio Pogliotti - Fonte: IlSole24Ore