«La paralisi totale dei beni culturali»
Un instant book in cui sono elencati sedici casi di impotenza: dall'impossibilità di aumentare gli incentivi fiscali per i privati che vogliono aiutare la cultura a un'organizzazione più razionale delle biglietterie dei musei, dallo sviluppo della via Francigena ai parchi archeologici, dal volontariato culturale alla salvaguardia del territorio, passando per la semplificazione delle autorizzazioni paesaggistiche.
Tutti obiettivi che sembravano a portata di mano e che, invece, per vari motivi - difficoltà di dialogo tra governi centrale e periferici, caos normativo e sovrapposizione di competenze, atteggiamento di un ministero (quello dei Beni culturali) nato come strumento di tutela e ancora poco incline ad appassionarsi al discorso della valorizzazione - sono rimasti al palo durante la breve esperienza del Governo Letta, quando a capo dei Beni culturali c'è stato Massimo Bray.
E non mancano le critiche al decreto Valore cultura, presentato come una svolta e che invece conteneva solo «sporadiche novità sostanziali» o alla struttura che sovrintende al Grande progetto Pompei, «appesantita in modo evidente». Ora, però, la Borletti Buitoni può ritentarci, essendo stata confermata sottosegretario con il ministro Dario Franceschini. Ed ecco perché il libro non può essere letto come un bilancio di fine mandato o un'operazione di marketing elettorale. Piuttosto come una sconfortata presa d'atto delle grandi difficoltà che deve affrontare chi pure si trova a operare nella stanza dei bottoni. - Fonte: Il Sole 24 Ore (di Antonello Cherchi)