Liquidazione «dolce» per Promuovitalia
La delibera del vertice Promuovitalia per imboccare la strada della liquidazione è stata già definita e notificata al ministero, per essere poi ratificata formalmente dall'assemblea entro i prossimi 40 giorni. Personale e commesse Promuovitalia - per evitare problemi a dipendenti e committenti - potrebbero essere trasferiti a Invitalia, Italia lavoro e Ales (ex legge 125 del 2013). Da risolvere poi il nodo dell'esorbitante costo del lavoro dei dipendenti Promuovitalia a causa di una gestione poco oculata negli anni passati. Il lavoro di trasparenza svolto dall'attuale Cda, guidato da Costanzo Jannotti Pecci, agevolerà l'assorbimento delle risorse residue dopo il trasferimento ad altre aziende pubbliche. Si dovrebbe risolvere così anche il nodo delle commesse Mise, visto che per due terzi le attività del personale Promuovitalia è svolto per commesse dello Sviluppo economico.
Sempre sul fronte Promuovitalia, va ricordato che il Mibact ha iniziato poi a indagare sull'organizzazione del lavoro e sulle assunzioni, dopo gli esposti del Cda ai magistrati. Summit nei giorni scorsi tra Mibact e una delegazione composta dal presidente della Conferenza Regioni e Province autonome, Vasco Errani, dal coordinatore della Commissione Turismo delle Regioni, Mauro Di Dalmazio, e dagli assessori Angelo Berlangieri (Liguria), Silvia Godelli(Puglia), Fabrizio Bracco (Umbria), Marino Finozzi (Veneto), Francesco Morandi (Sardegna).
«Condivisa - si legge in una nota Mibact - l'esigenza di una strategia nazionale per il turismo e interventi per una maggiore e più capillare digitalizzazione del settore. Il Mibact e la Conferenza Regioni hanno infine deciso di rivitalizzare l'azione del Comitato permanente per il coordinamento della materia del turismo che diverrà il luogo di concertazione continua di tutte politiche di settore».
Uno dei nodi da affrontare riguarda poi la gestione dei fondi di promozione locale collegati all'Expo 2015. È infatti in arrivo il decreto attuativo per la realizzazione degli itinerari turistico-culturali, per una valore complessivo fino a 500 milioni. I fondi (previsti dalla legge di conversione del decreto Destinazione Italia del 2013) sono per Comuni o raggruppamenti di Comuni tra 5mila e 150mila abitanti (da 1 a 5 milioni per progetto). «La competenza esclusiva dello Stato in tema di turismo, è un passo fondamentale - dice il presidente di Federturismo-Confindustria Renzo Iorio - per il recupero di competitività del nostro Paese e di governo della spesa pubblica». - Fonte: Il Sole 24 Ore (di Vincenzo Chierchia)