L Enit diventa Agit
Pierluigi Celli sospira e sciorina come i grani di un rosario tutte le peripezie che ha dovuto attraversare in questi due anni alla guida di un ente che in Italia dovrebbe essere il fiore all'occhiello degli enti nostrani. E invece. Invece Pierluigi Celli ne ha da raccontare. «Un esempio per tutti? Quello che mi viene meglio: la riorganizzazione del personale. Ho riorganizzato il personale in aziende come la Rai con migliaia e migliaia di dipendenti così disomogenei tra loro. All'Enit mi trovavo 85 dipendenti in Italia e circa 90 nelle 23 sedi estere. Ci ho messo davvero poco a riorganizzare tutto. Peccato che in due anni non mi sia mai arrivato l'ok al progetto di riorganizzazione».
Pierluigi Celli sospira e descrive l'Enit come un carrozzone senza nessuna logica di organizzazione, come quando in nome della spending review qualcuno ha visto bene di decurtare con l'accetta tutte le spese di viaggio. «Capito? Le spese di viaggio in un ente che si occupa di turismo», dice Celli e non sembra credere alle sue orecchie. Poi aggiunge: «Io come presidente dell'Enit ho percepito uno stipendio di 54 mila euro all'anno e mi vanto di aver messo in nota spese 290 euro, in due anni. Non voglio quindi spendere i soldi, ma tagliare le spese di viaggio in un ente che gestisce il turismo non ha davvero alcun senso».
Pierluigi Celli ci ha messo un po' prima di scoraggiarsi, ma le evidenze si susseguivano una dopo l'altra. «La verità è che anche se ci prova un ministro a fare qualcosa di buono non ci riesce a far funzionare l'Enit. Il ministro Pietro Gnudi, ad esempio, ha pensato bene di trasferire all'Enit il portale Italia. Purtroppo quel portale non è mai arrivato e devo dire meno male, visto che non avrei avuto personale in grado di gestirlo. Per tutto quello che riguarda il mondo di internet non mi hanno concesso di fare alcuna assunzione, ma nemmeno di prendere dei ragazzi stagisti».
Alla fine Celli ha gettato la spugna. E proprio oggi il Consiglio dei ministri vara la riforma dell'Enit che cambia nome e diventa Agit. «Appena Franceschini si è insediato - spiega Celli - gli ho scritto dicendo che andando avanti così saremmo sempre andati a sbattere contro i muri. Che l'Enit andava riformato. Che bisogna trasformarlo in un'agenzia alla quale annettere anche Promuovitalia, dopo averla liquidata. Non mi ha risposto. Non subito. Però ho saputo che al Consiglio dei ministri è all'ordine del giorno proprio questo: la ristrutturazione di Enit, proprio con queste modalità. Almeno mi rimane questa soddisfazione». - Fonte: Corriere della Sera (di Alessandra Arachi)