L'Egitto crescerà con Suez
«Il turismo è come un stormo di uccelli su un albero. Anche se spari lontano dall'albero gli uccelli, spaventati, scappano. E non è facile farli tornare su quel ramo. Per i turisti vale lo stesso: anche se l'Egitto ha superato i momenti più critici è difficile il loro ritorno in massa». La metafora di Ali Imam, guida della delegazione di giornalisti italiani ospiti dell'ente del turismo egiziano, calza a pennello. Ma l'Egitto è fortemente intenzionato al rilancio del turismo, importante voce dell'economia nazionale. L'occasione dell'invito è l'allargamento, o meglio il parziale raddoppio del Canale di Suez, che riguarderà un tratto di 72 chilometri, sui 193 totali: l'obiettivo è evitare che la navigazione resti a senso unico alternato. Un progetto che non riguarda strettamente il turismo, ma l'incontro della stampa italiana specializzata (prima al mondo, tanto da essere citata sui quotidiani egiziani) con i dirigenti e gli ingegneri della Suez Canal Authority e la visita del cantiere di questo faraonico progetto dà il polso dell'impegno che l'Egitto sta mettendo nella ripresa. Economica, sociale e, di conseguenza, turistica.
Dall'opera di Verdi alla tomba di Nefertari
Nel corso della cena con il ministro del Turismo, Hisham Zaazou, sono state annunciate una serie di iniziative per stimolare l'industria dei viaggi. Innanzitutto il ritorno dell' Aida al Cairo, il 16 dicembre tra le Piramidi di Giza, a 150 anni dalla prima rappresentazione dell'opera verdiana (nel frattempo c'era stata un'altra replica di alto livello, ma a Luxor). Non a caso: «L'opera - ricorda il ministro - fu scritta dal maestro Giuseppe Verdi proprio in occasione dell'apertura del Canale di Suez nel 1869 e ci sembra di grande suggestione ripetere l'evento per il nuovo Canale. Il progetto sarà in collaborazione con l'Italia, che oggi presiede il consiglio dell'Unione Europea, e con la Lettonia a cui sarà affidato il semestre successivo. Stiamo contattando il maestro Riccardo Muti sperando nella sua prestigiosa direzione. Il cast sarà internazionale, con una forte componente egiziana e italiana».
Tra ottobre e novembre sarà riaperta, invece, la tomba di Nefertari - moglie del faraone Ramses II - nella Valle delle Regine a Luxor (almeno per un periodo, visto la grande fragilità del sepolcro, sensibile al deterioramento causato dalla folla e dall'umidità prodotta dal respiro). «Lavoreremo in tandem con il Museo Egizio di Torino, uno dei più importanti del mondo che, in concomitanza con l'apertura della tomba, realizzerà una serie di eventi», precisa Zaazou. E fu proprio l'allora direttore del museo, l'archeologo Ernesto Schiaparelli, a localizzare la tomba nel 1904.
Italotel, nuovo tour sulle orme di Gesù
Nel frattempo, vengono confezionati nuovi itinerari. Primo tra tutti Viaggi sulle orme di Gesù, che rimase in Egitto per 42 mesi, sfuggendo alle persecuzioni di Erode. Se ne sta occupando Dina Tadros di Italotel che spiega: «I tour cominceranno a ottobre con tappe nella Cairo copta, nei monasteri cristiani del deserto e poi, lungo il Nilo, a Minya ed Assiut».
Il futuro tra Alamein e Alessandria
C'è poi l'intenzione di sviluppare la costa mediterranea, finora appannaggio del turismo domestico, con le casevacanza della Cairo up level. «Stiamo parlando della costa a 130 km da Alessandria, dopo El Alamein - precisa il ministro - Il progetto riguarda la realizzazione di strade, resort per 15mila nuovi posti letto, locali notturni, senza dimenticare che la regione è servita da quattro aeroporti. Stiamo aspettando investitori: gli italiani hanno inventato Sharm el Sheikh e presidiano Marsa Alam, ci aspettiamo che fiutino l'investimento su questa fascia mediterranea». Proprio per discurtere possibili partnership Zaazou è volato a Roma il 19 settembre. «In quest'area - dice - i turisti possono coniugare il relax di una vacanza su un mare straordinario e ancora incontaminato con l'opportunità di visitare città come il Cairo e Alessandria, a un paio di ore di auto, e infine i safari nel deserto verso l'oasi di Siwa, un luogo che definirei incantato».
Alessandria è celebre anche per le antiche catacombe di Kom Al Shuqafa, un complesso di notevoli dimensioni che custodisce tombe greco-romane meravigliosamente decorate. Imperdibile la Biblioteca, inaugurata nel 2002. Una meraviglia di architettura contemporanea che ha ridato vita alla Biblioteca del periodo dei Tolomei distrutta nel lontano passato. Con i suoi otto milioni di libri, le arditezze degli architetti norvegesi (vincitori della gara indetta dall'Unesco), le mostre temporanee e uno splendido museo egizio, può essere considerata l'ottava meraviglia del mondo. E vale la pena andare ad Alessandria solo per visitarla (attenzione: venerdì e sabato sono giorni di chiusura). Il percorso continua lungo la costa fino al Sacrario dei soldati italiani caduti a El Alamein nel 1942. Nel silenzio del mausoleo di marmo bianco, dove sono sepolti 4.800 giovani soldati, dei quali la metà rimasta ignota (38mila invece i dispersi) si prova commozione e tristezza. Il resort Rixos Alamein (254 camere, 5 sale conferenze, 4 piscine) affaccia su un Mediterraneo dai colori caraibici. Sarà per la spiaggia finissima di un bianco accecante e per quell'azzurro tendente al celeste e poi degradante verso lo smeraldo, ma davvero un Mediterraneo così non bisognerebbe lasciarselo scappare.
UN PROGETTO FARAONICO
Come Panama, anche il Canale di Suez raddoppia. In questo caso, per consentire alle navi di passare in doppio senso (al momento viaggiano in senso unico alternato e devono sostenere ore di sosta e quindi grossi costi per gli armatori) è stato progettato un bypass, un canale parallelo all'altezza di Ismailia, che interesserà 73 dei 193 km totali. Le navi porta-container diventano sempre più grandi e il canale di Suez non può più permettersi di avere quasi la metà del suo tracciato dove si viaggia in una sola direzione. Il progetto ne riprende uno precedente, dei tempi di Hosni Mubarak, ripreso poi da Mohamed Morsi (con grandi polemiche per un appalto che sembrava già assegnato al Qatar), che durava tre anni. Invece il presidente Abdel Fattah al-Sisi durante la cerimonia di inizio lavori lo scorso 5 agosto, ha sottolineato che il nuovo canale verrà realizzato in un solo anno e sarà inaugurato il 6 agosto 2015 (giorno del suo compleanno).
A questa impresa faraonica stanno lavorando 56 imprese, con la supervisione dell'esercito. Il costo del progetto, stimato in 8 miliardi di dollari sarà finanziato attraverso azioni acquistabili solo dagli egiziani. In pochi giorni il finanziamento è stato già quasi coperto. Tra i vantaggi che arriveranno a conclusione lavori: 97 navi al giorno invece di 49; tempi di attesa delle navi (anche di 6/8 ore) annullati; profitti che lievitano da 5,3 miliardi di dollari a 13 miliardi e mezzo. Senza contare l'indotto: il progetto prevede, oltre allo scavo del canale e dei tunnel, cantieri navali, stazioni di servizio per i cargo, industrie di assemblaggio e resort per passeggeri. - Fonte: L'Agenzia di Viaggi (di Maria Paola Quaglia)