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Legge sulla concorrenza, le Ota si mobilitano

Legge sulla concorrenza, le Ota si mobilitano

Secondo la European Technology and Travel Services Association l'Articolo 50 avrà un effetto negativo sul settore dei viaggi e del turismo in Italia 

Si mobilita da Bruxelles la lobby delle Ota. "I sistemi di distribuzione globale e le agenzie di viaggio online europei chiedono al legislatore italiano di eliminare l’Articolo 50 nella legge sulla concorrenza che discrimina le Ota“. Così spiega l’Ettsa (European Technology and Travel Services Association“.

In Italia la legge sulla concorrenza arriverà dopodomani in discussione finale alla Commissione dell’Industria al Senato. Per questo l‘Ettsa, che rappresenta gli interessi dei sistemi di distribuzione globale (Gds) e delle agenzie di viaggio online, oggi ha chiesto al Governo e al Parlamento italiani "di rispettare il diritto comunitario della concorrenza eliminando il nuovo articolo del Ddl Concorrenza, discriminatorio verso le Ota, che introduce la nullità delle “clausole di parità tariffaria“, spiegano dall’Ettsa.

"Il cosiddetto Articolo 50 è stato introdotto dalla Camera dei Deputati senza consultare gli operatori del settore e senza alcuno studio che valuti l'impatto della normativa, ed è molto probabile che sia incompatibile con i trattati Ue e le regole sulla concorrenza dell'Unione europea", dichiara Christoph Klenner, segretario generale dell’Ettsa.

L’Articolo, secondo l’Ettsa, colpisce i distributori del settore del turismo, indipendentemente dalla loro posizione di mercato. "E‘ in conflitto con le libertà contrattuali e commerciali e viola i principi fondamentali dell'Ue, come la libera circolazione dei servizi e la libertà di stabilimento, così come il diritto comunitario della concorrenza, andando a minare la sostenibilità del modello di business adottato dalle Ota“, commenta l‘associazione. L'Articolo proposto prevede la nullità delle clausole contrattuali secondo le quali gli albergatori si impegnano a non discriminare negativamente i consumatori che prenotano sulle Ota, quando gli stessi alberghi fissano i prezzi da praticare su un’Ota rispetto a quelli pubblicati sui propri siti web. 

"Se la disposizione di cui al disegno di legge della concorrenza venisse approvata nella sua formulazione attuale – avverte Klenner - il free riding sugli investimenti corrisposti dalle Ota sarebbe legittimato. Così si andrebbe a minare la sostenibilità del modello di business delle Ota".

"Ettsa è una forte sostenitrice della concorrenza leale nel settore dei viaggi e del turismo - dichiara Klenner -. In ogni caso qualsiasi disposizione che riguardi i mercati online deve essere notificata alla Commissione europea in modo che questa possa verificarne la compatibilità con la disciplina Ue, come richiesto dalla Direttiva 2015/1535".

Il presidente di Ettsa, Jean-Philippe Monod, aggiunge inoltre che, se approvato nella sua attuale formulazione, "l’articolo avrà un effetto negativo sul settore dei viaggi e del turismo in Italia: i consumatori e gli alberghi, in particolare i più piccoli, che formano la spina dorsale del settore turistico italiano, saranno inevitabilmente danneggiati“. - di l.d. - Fonte: GuidaViaggi.it