Le venti destinazioni che guideranno il turismo del 2020
Nel 2020 le prime 20 destinazioni internazionali movimenteranno più turisti che tutte le altre mete del mondo messe insieme. È questa la previsione tracciata da Euromonitor International e ripresa nell’analisi sull’overtourism firmata dal World Travel and Tourism Council.
I primi 10 Paesi più visitati, tra cui rientra, al 5°posto, anche l’Italia, nel 2020 saranno in grado di generare flussi aggiuntivi per oltre 70 milioni di arrivi rispetto ai volumi creati nel 2016.
Nel dettaglio, la Francia, top destination in assoluto con 82 milioni di visitatori nel 2016, si stima arriverà nel 2020 a registrare 89 milioni di pax; gli Usa, secondi in graduatoria, passeranno dagli attuali 76 milioni a 81; la Spagna arriverà a 84 milioni di pax dai 76 del 2016; la Cina toccherà quota 76 milioni, dagli attuali 59; l’Italia riporterà 59 milioni di pax a partire dai 53 del 2016.
Seguono la Gran Bretagna, la Germania, il Messico, la Thailandia e la Russia a chiudere la top ten, mentre le restanti top destination che completano le prime venti posizioni registreranno flussi aggiuntivi per circa 51 milioni di arrivi.
Volumi di traffico che andranno governati nel migliore dei modi per evitare che il fenomeno overtourism porti a un burn out delle destinazioni stesse. – Fonte: TTGItalia.com
Nel dettaglio, la Francia, top destination in assoluto con 82 milioni di visitatori nel 2016, si stima arriverà nel 2020 a registrare 89 milioni di pax; gli Usa, secondi in graduatoria, passeranno dagli attuali 76 milioni a 81; la Spagna arriverà a 84 milioni di pax dai 76 del 2016; la Cina toccherà quota 76 milioni, dagli attuali 59; l’Italia riporterà 59 milioni di pax a partire dai 53 del 2016.
Seguono la Gran Bretagna, la Germania, il Messico, la Thailandia e la Russia a chiudere la top ten, mentre le restanti top destination che completano le prime venti posizioni registreranno flussi aggiuntivi per circa 51 milioni di arrivi.
Volumi di traffico che andranno governati nel migliore dei modi per evitare che il fenomeno overtourism porti a un burn out delle destinazioni stesse. – Fonte: TTGItalia.com