Le sanzioni uccidono il turismo. «Russi in Italia calati del 50%»
«Registriamo un calo del 30% delle prenotazioni per l'Italia», dice Maya Lomibze, direttore esecutivo dell'associazione nazionale dei tour operator (ATOR), precisando che il dato è riferito solo a quelli che comprano un pacchetto turistico attraverso le agenzie legate all'Ator. Non sono calcolati quindi i viaggi individuali e quelli offerti da agenzie indipendenti. «Il calo è finora del 45-50%», dice invece Anna Smirnova, guida turistica che opera a Roma,sottolineando che il calcolo definitivo potrà essere fatto solo a fine anno.
L'agenzia russa Interfax ha comunicato che la Tunisia ha abrogato i visti per i russi che potranno soggiornare nel Paese per novanta giorni. Nuovi voli charter a questo scopo verranno aperti sulla rotta Mosca-Monastir, a tre ore di auto da Tunisi, a un'ora dalla turistica Hammamet. All'ambasciata tunisina l'euforia è alle stelle. Il fiume dei turisti che vanno nel Maghreb s'ingrossava già da alcune settimane, giacché i tour operator sapevano già la storia dell'annullamento dei visti. La sede diplomatica è l'ex dimora di Beria, il potente capo della polizia segreta staliniana. In questa gara per la conquista dei turisti che progettavano di andare in Italia, si distingue l'Inturist, la vecchia agenzia turistica leggendaria in Italia ai tempi del Pci. Sotto Vladimir Putin ha mantenuto il nome di prima. Ha mantenuto anche il patrimonio di uffici diffusi su tutto il territorio dell'ex Urss. L'Inturist offre a prezzi stracciati lo Sri Lanka che sarà raggiunto dai turisti con i voli delle compagnie aeree Emirates ed Etihad.
Veronika Ivanovna progettava di fare con la famiglia le vacanze a Milano, dove vive la sorella sposata con un italiano. Andrà invece a Cipro, dove già i russi sono di casa. Ha cambiato destinazione per motivi incredibilmente politici. «Sono stufa delle vostre stupide sanzioni contro la Russia», dice la donna, «ad agosto avevo acquistato a Milano due abiti, tre paia di scarpe e altre cosucce che volevo mandare a Mosca con la posta; non ho potuto farlo perché il mio Paese è considerato zona di guerra e quindi le disposizioni emanate dal vostro ministero impediscono l'invio di pacchi in zone dove sono in corso conflitti». Gli altri Paesi in gara per dividersi le spoglie del turismo che progettava di svernare in Italia sono: Egitto, Turchia, Grecia. Si avverte rancore parlando con la gente nelle agenzie di viaggio. Un rancore nato dal fatto che l'Italia, considerato da decenni Paese amico dei russi, improvvisamente «tradisce i vecchi sentimenti e pugnala alle spalle. Senza una ragione plausibile», commenta Veronika Ivanovna.
I dati sono allarmanti. Solo l'anno scorso c'era stato un aumento del turismo russo in Italia del 25%. Secondo dati della Farnesina, nel 2013 747.000 russi hanno fatto vacanza in Italia. Non si è trattato di studenti o parsimoniosi operai ungheresi che calcolano il centesimo per ovvie ragioni di bilancio. Il russo in vacanza spendeva in Italia mediamente 150-175 euro al giorno, sempre secondo dati della Farnesina. Sono cifre calcolate sulla base delle richieste di rimborso dell'Iva, delle ricevute emesse da ristoranti, bar, negozi. Paradossalmente, il 2014 è stato dichiarato Anno del turismo russo in Italia da un accordo tra i governi dei due Paesi alla fine del 2013.
Il mese scorso ha fatto una lunghissima visita a Mosca il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. La missione era dedicata all'Expo 2015. Colpisce l'affermazione di Pisapia il quale ha detto che è previsto nel 2015 l'arrivo a Milano di seicentomila russi. La visita di Pisapia è stato totalmente ignorata dai giornali russi e dalle televisioni, a differenza di altre iniziative in passato ampiamente riferite dai media. Dove ha letto Pisapia che saranno seicentomila i russi che andranno a Milano? Mosca doveva essere la «regina» dell'Expo 2015, considerando lo spazio fisico progettato per i padiglioni. Come sono state calcolate le seicentomila presenze russe a Milano? Siamo solo agli inizi dell'uragano provocato dalle sanzioni.
Turismo ricco
Il 2013 è stato l'anno d'oro del turismo russo in Italia con un aumento sul 2012 del 25%. Secondo dati della Farnesina, nel 2013 747.000 russi hanno fatto vacanza da noi. Un turismo ricco: il russo spendeva in Italia 175 euro al giorno, sempre secondo dati della Farnesina; un dato che li vedeva in testa davanti ai giapponesi, fermi a circa 122 euro al giorno.
Anno d oro?
Paradossalmente, il 2014 è stato dichiarato Anno del turismo russo in Italia da un accordo tra i governi dei due Paesi alla fine del 2013. Ma dopo le sanzioni decise dall'Unione europea contro l'economia russa per la questione ucraina, con la conseguente caduta dell'apprezzamento del rublo, le cose sono cambiate drasticamente. - Fonte: Libero (di Roberto Scarfone)