L'Alitalia «araba» decolla tra tagli e nuove assunzioni
Per questo stride un po' che nell'annuncio pubblicitario si parli di «tre nuovi programmi di training professionale» da svolgersi nel primo trimestre 2015 ad Abu Dhabi «per formare futuri leader nel trasporto aereo...», tra cui uno «di 30 mesi per allievo pilota». Etihad e Alitalia precisano però che questi programmi servono a formare e «non comportano alcun impegno all'assunzione da parte di nessuna delle due società». In particolare, assicurano dall'azienda, non c'è nessuna volontà di rimpiazzare con i piloti formati negli Emirati quelli licenziati da Alitalia. Resta il fatto che Etihad assume nuovo personale. Annunci per la selezione di diverse figure sono usciti sui giornali con tanto di sito online per registrarsi e un elenco di città italiane dove si terranno i colloqui. Anche in questo caso il legame con il piano industriale della nuova società viene negato; ma naturalmente, sottolineano gli arabi, Etihad è un'azienda in espansione e se qualche esubero di Alitalia vorrà iscriversi e mandare il proprio curriculum, lo può fare.
«Assunzioni? Mi pare solo un'iniziativa aziendale» dice Fabrizio Cucito della Filt-Cgil nazionale. «Se è solo uno spot per la nuova società, come penso che sia, non c'è problema. Se dovesse invece essere un'iniziativa collegata agli esuberi, allora il problema ci sarebbe, eccome». Per il momento le critiche dei sindacati, e in particolare della Cgil che non ha firmato l'accordo, si concentrano su altro. Sulle ricollocazioni del personale Alitalia nelle società del gruppo Etihad, ad esempio. Oltre alle dimissioni volontarie, il piano prevede il riassorbimento di 681 lavoratori su 2.171 nelle società della galassia Etihad. «Ma a tutt'oggi non si vede dove concretamente potrebbero trovare lavoro. L'unico spiraglio è per 80 ricollocazioni alle Poste: un'inezia» dice la Filt-Cgil. Resterebbero comunque senza prospettive occupazionali circa mille dipendenti. Per loro è stato firmato un accordo che trasforma il Fondo straordinario del trasporto aereo in un fondo di solidarietà per gli esuberi Alitalia, che consenta di allungare da uno a tre anni il periodo di mobilità. - Fonte: Il Venerdì di Repubblica (di Claudio Visani)