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«Alitalia, l'accordo è valido anche senza la Cgil»

«Alitalia, l'accordo è valido anche senza la Cgil»

15 Luglio 2014

Lupi definisce il patto «un grande accordo industriale e imprenditoriale» e guarda al sindacato guidato da Susanna Camusso: «Mi auguro che la Cgil si sia presa tre giorni per capire l'importanza dell'opportunità che abbiamo davanti e che quindi firmi». Se ciò non dovesse avvenire però «l'accordo è valido comunque, con l'80% dei lavoratori rappresentati dalle altre sigle sindacali».

Soddisfazione dall'amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, che parla di «un altro passo decisivo di questa road map che mi auguro a breve ci porterà alla definizione dell'alleanza strategica con Etihad Airways». Per questo «voglio ringraziare il governo, i sindacati Cisl, Uil, Ugl, e Anpac, Anpav e Avia che hanno capito l'urgenza e la necessità di trovare un accordo - fa notare - assumendosi la responsabilità di una scelta che assicuri un futuro di sviluppo ad Alitalia e la garanzia del posto di lavoro a più di 11 mila persone, a cui si aggiungono tutti i lavoratori dell'indotto». Del Torchio aggiunge, pensando alla Cgil: «Sono fiducioso che anche chi non ha ancora sciolto la riserva possa arrivare alla sottoscrizione di questa intesa».

Da Corso d'Italia, però, si valutano i contenuti del documento e si registrano posizioni diverse. Il segretario nazionale della Filt Cgil, Mauro Rossi, boccia l'accordo e «twitta»: «È uno scempio dei diritti dei lavoratori. Impossibile da firmare. Da contrastare in ogni sede». Parole condivise dal segretario generale della Filt Cgil, Franco Nasso: «La strada per risolvere il problema era un'altra e l'abbiamo proposta. A questo punto è chiaro che la trattativa era in mano a Etihad, ma rispetto alla quale i vertici di Alitalia avevano dato affidamenti talmente vincolanti da non avere alcuno spazio di manovra». Più articolata l'analisi del segretario confederale, ex leader filt, Fabrizio Solari: «Valuteremo il da farsi con il massimo di coinvolgimento dei lavoratori. L'unica cosa che mi sento di escludere è che la Cgil si estranei dalla vicenda». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commenta: «Abbiamo saputo conciliare gli interessi generali del Paese con quelli dei lavoratori di Alitalia, garantendo la nascita di un nuovo vettore aereo italiano altamente competitivo e di grande qualità».

Dal documento sottoscritto sabato si apprende che nella nuova società italo-araba andranno 11.036 lavoratori. Dei 2.251 esuberi, invece, saranno ricollocati in società esterne 681: di questi 200 in attività di manutenzione pesante svolta da Atitech a Fiumicino; 56 unità nella security; 85 nell' information technology; 100 in aziende fornitrici di Cai e 40 tra i fornitori di Adr. Inoltre 100 piloti e 100 tecnici verranno assunti da Etihad, previa selezione. A rimanere dentro Alitalia saranno 616 lavoratori: 52 in filiali estere; 200 in riqualificazioni su posizioni operative oggi coperte con contratti a tempo determinato, che saranno rescissi; altri 250 assistenti di volo avranno il contratto di solidarietà. Per 86 dipendenti durante la mobilità forzata scatterà la possibilità di andare in pensione ed infine per 28 è già terminato il rapporto di lavoro. A finire in mobilità saranno in 954: per loro verranno sperimentati i contratti di ricollocamento. Il significato di questo progetto lo spiega Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio: «Si passa da forme di assistenza ai lavoratori in esubero ad un impegno immediato, affinché da subito ci si faccia carico di una loro ricollocazione». Ci saranno dei voucher che «saranno pagati ai tutor che prenderanno in carico il lavoratore solamente quando questo sarà approdato in un altro posto di lavoro - precisa Zingaretti -. Così si chiude una brutta stagione, anche di perdita di dignità per tanti lavoratori e lavoratrici».

Tra le righe dell'accordo spunta infine un incentivo di 10 mila euro lordi a chi lascerà volontariamente l'azienda entro il 10 settembre. La trattativa con i sindacati, compresa la Cgil, per il contratto di settore e aziendale riprende oggi al ministero dei Trasporti. I prossimi sette giorni saranno decisivi: sempre oggi il governo incontra imprese e banche. Mercoledì arriverà in Italia l'amministratore delegato di Etihad, James Hogan, anche se non dovrebbe compiere atti relativi all'acquisto di Alitalia. Infine il 22 luglio a Bruxelles il ministro Lupi dovrà presentare non solo il programma del semestre della presidenza italiana, per quanto riguarda trasporti e infrastrutture, ma anche per aggiornare l'Ue, «spero in maniera definitiva», auspica lo stesso Lupi, sulla procedura relativa a Alitalia-Etihad. - di Francesco Di Frischia