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La Ue spinge sui viaggi stop alla quarantena con il certificato verde

La Ue spinge sui viaggi stop alla quarantena con il certificato verde

24 Gennaio 2022
BRUXELLES - Non importa da quale Paese provieni, ma il tuo personale certificato Covid. I Paesi dell'Unione europea stanno mettendo a punto un nuovo metodo per stabilire le regole di chi viaggia all'interno del blocco comunitario. E a pesare non sarà più la situazione del rischio Covid nel Paese Ue da cui si parte, ma il proprio livello di immunizzazione. Domani, al Consiglio affari generali, è attesa la svolta. Uno dei temi in agenda è appunto il "coordinamento a livello Ue nel contesto del Covid-19", e dovrebbe essere approvata una revisione delle raccomandazioni sui viaggi. La famosa mappa dei contagi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) - con tutte le sue sfumature, dal rosso scuro fino al sempre più raro verde - non sarà più considerata la base per imporre al viaggiatore la quarantena o la presentazione di un tampone negativo in aggiunta al Pass. Si guarderà lo status del suo certificato: quanti vaccini ha fatto, da quanto tempo, se è guarito dal Covid oppure se è valido il suo test. L'Italia, in realtà, non ha mai utilizzato la mappa Ecdc come criterio per le regole di ingresso nel nostro Paese ma, viceversa, i cittadini italiani che hanno viaggiato in Europa hanno dovuto sottostare a regole diverse a seconda non soltanto della situazione epidemiologica italiana ma persino della Regione di provenienza. Già a novembre la Commissione europea, attraverso il responsabile alla Giustizia Didier Reynders, aveva in realtà invitato a non imporre «restrizioni di viaggio addizionali» ai possessori di un certificato Ue, «da qualunque zona dell'Unione» arrivassero. Ma poi è stata individuata la variante Omicron, l'allarme è risalito e tutto è cambiato. L'Italia, ad esempio, ha deciso di imporre il tampone a chiunque arriva, anche ai possessori di Super Green Pass. L'ordinanza scade il 31 gennaio e il governo sta valutando se riproporla o no, viste anche le proteste degli operatori turistici. Ora però si fa ferma la convinzione che Omicron sia sì molto contagiosa, ma non così pericolosa, a livello di ospedalizzazioni, per chi è ben protetto dai vaccini. E così Bruxelles prova a incoraggiare un ritorno alla normalità e a facilitare gli spostamenti all'interno dell'Ue. Segnali di questo tipo stanno arrivando anche dai singoli Stati: la Francia ha tolto l'obbligo di mascherina all'aperto; le restrizioni sono state alleggerite fortemente in Irlanda e più cautamente in Belgio, dove il governo ha introdotto il cosiddetto "barometro", ovvero un sistema che si basa sulle ospedalizzazioni; nel Regno Unito, Boris Johnson ha appena abolito l'obbligo di mascherine al chiuso e il "passaporto vaccinale". La raccomandazione, che ha avuto già l'ok a livello diplomatico dei 27 Stati membri, dovrebbe confermare inoltre la validità di nove mesi del Green Pass, e di 180 giorni quella del certificato di guarigione. Il tampone molecolare negativo continuerà a valere se effettuato nelle 72 ore precedenti il viaggio, mentre la durata di validità dei "rapidi" passerà da 48 a 24 ore.

Fonte = REPUBBLICA 24/01/22