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La Tunisia riparte forte anche nel turismo

La Tunisia riparte forte anche nel turismo

08 Maggio 2015

Da tanti anni importanti partner per lo sviluppo del mercato turistico italiano outgoing verso il Mediterraneo e il Nord Africa, l'Ente turistico della Tunisia in Italia e il Ministero del Turismo tunisino non si sono fatti piegare moralmente dai terribili fatti accaduti qualche settimana fa a Tunisi. Anzi hanno rilanciato la loro disponibilità all'industria turistica del nostro Paese e hanno iniziato a mettere in pratica le iniziative anche mediatiche per dimostrare che nonostante la brutta esperienza passata quello tunisino è un Paese pacifico e sano e desideroso di restare legato al mondo occidentale e italiano in particolare anche attraverso l'importante business del turismo.

Lo stesso Ministro del Turismo della Tunisia, Selma Elloumi Rekik, alla grande manifestazione nazionale e di ampio successo popolare andata in scena proprio a Tunisi pochi giorni dopo la tragedia che è accaduta al Museo del Bardo, ha colto l'occasione per ringraziare lo spirito di solidarietà manifestato da numerosi tour operator stranieri e altri partner del settore del turismo. Tanto è vero che pochi giorni dopo ha avuto modo di richiamare in patria i rappresentanti del turismo tunisino all'estero, tra i quali la direttrice italiana Dora Ellouze, per definire una strategia di promozione e di comunicazione volta a informare sulla realtà del Paese e ristabilire la fiducia dei turisti stranieri.

Azioni importanti che hanno infatti guadagnato anche il sostegno e il supporto incondizionato alla Tunisia da parte dell'UNWTO, l'organizzazione per il turismo mondiale delle Nazioni Unite (Onu). Il cui Segretario Generale, Taleb Rifai, ha proprio da pochi giorni in prima persona visitato Tunisi per testimoniare questa vicinanza del mondo libero al Paese e per discutere col Primo Ministro Habib Essid un piano di contributi e cooperazione economica internazionale volta a fare tornare la Tunisia come meta turistica in un egida positiva.

«Il turismo - ha spiegato Rifai è per la Tunisia una chiave di volta economica, impiegando oltre 400mila addetti: sono certo che grazie alle azioni internazionali che metteremo in atto per dare pieno supporto al Governo tunisino saremo in grado di portare a una rapida ripartenza questa splendida destinazione». Trend la pensa allo stesso modo e non per nulla in queste ore una nostra giornalista inviata sta per partecipare a un viaggio a Tunisi per toccare con mano la ripartenza del Paese. Il suo reportage, di certo interessante, sarà sul prossimo numero. - Fonte: Trend