La Siria volta pagina, riapre il sito Unesco di Palmira
03 Settembre 2018
Un passo importante anche dal punto di vista simbolico: il sito archeologico più famoso di tutta la Siria, Palmira, riaprirà le porte ai visitatori entro il prossimo anno. A darne notizia, spiega lastampa.it, è il governatore della provincia di Homs, Talal Barazi: “Le autorità - spiega a Sputnik News - hanno un progetto per riparare tutti i danni causati alla città vecchia di Palmira”.
Italia tra le protagoniste della ricostruzione
“Questa è la storia del mondo e non appartiene solo alla Siria”, ha poi aggiunto, ricordando che i lavori si svolgeranno grazie anche all'Unesco e a Italia, Polonia e Russia che si sono impegnati a offrire assistenza negli sforzi della Siria. Impegnativi i lavori, se si pensa che i miliziani dell’Isis hanno distrutto gran parte della città vecchia, i templi di Bel e Di Baalshamin, l’arco di trionfo e le colonne della Valle delle tombe.
Il progetto di recupero
Nel gennaio 2017 la direttrice generale dell’Unesco Irina Bokova aveva descritto la distruzione di Palmira un “crimine di guerra”, nonché un duro “colpo contro un patrimonio culturale”. Ed è per questo che, liberato definitivamente dall'Isis, l'Unesco ha avviato un progetto di recupero d'emergenza del sito archeologico: 150mila dollari sono serviti solo per il portico del Tempio di Bel, mentre le sculture sono state portate a Damasco per il restauro con l'assistenza degli specialisti del Museo Pushkin di Mosca. - Fonte: TTGItalia.com
Italia tra le protagoniste della ricostruzione
“Questa è la storia del mondo e non appartiene solo alla Siria”, ha poi aggiunto, ricordando che i lavori si svolgeranno grazie anche all'Unesco e a Italia, Polonia e Russia che si sono impegnati a offrire assistenza negli sforzi della Siria. Impegnativi i lavori, se si pensa che i miliziani dell’Isis hanno distrutto gran parte della città vecchia, i templi di Bel e Di Baalshamin, l’arco di trionfo e le colonne della Valle delle tombe.
Il progetto di recupero
Nel gennaio 2017 la direttrice generale dell’Unesco Irina Bokova aveva descritto la distruzione di Palmira un “crimine di guerra”, nonché un duro “colpo contro un patrimonio culturale”. Ed è per questo che, liberato definitivamente dall'Isis, l'Unesco ha avviato un progetto di recupero d'emergenza del sito archeologico: 150mila dollari sono serviti solo per il portico del Tempio di Bel, mentre le sculture sono state portate a Damasco per il restauro con l'assistenza degli specialisti del Museo Pushkin di Mosca. - Fonte: TTGItalia.com