La sfida dell’Egitto tra Nilo e antichi tesori
I geroglifici egizi disegnati sui libri delle scuole elementari sono tra i primi ricordi di studio che abbiamo.
Ma se un tempo gli italiani erano abituati a passare dalla teoria alla pratica andando a vederli dal vivo, oggi sembra che il turismo stenti a tornare in quei luoghi. Al momento per i nostri connazionali l’Egitto è mare, che sia quello Rosso o il Mediterraneo. Come certificato dall’Ente del turismo egiziano alla Fiera di Rimini, gli italiani iniziano a riscoprire il Paese del Nilo, ma la stima dei flussi è bassa rispetto a quella di altri paesi europei.
Nel 2018 sono arrivati dall’Italia 421mila visitatori, che raggiungeranno il mezzo milione entro fine anno, ma il totale dei turisti internazionali lo scorso anno ha toccato quota 11 milioni 346mila.
La sfida che l’Ente vuole vincere è riattivare il turismo culturale, non solo quello delle piramidi di Giza vicine al Cairo, ma anche quello dell’Alto Egitto. Luxor è una tra le più note città della parte sud del Nilo e rappresenta un punto di riferimento storico e culturale, definita “il più grande museo a cielo aperto” del Paese. Le sue bellezze spaziano dai siti monumentali tra i più famosi al mondo (tra cui Karnak, Abu Simbel, i templi di Luxor, le Valli dei Re e delle Regine) alle bellezze naturali del lago Nasser.
Siamo nei luoghi dell’antica Tebe, patrimonio dell’umanità Unesco, alla cui scoperta, conservazione e valorizzazione gli italiani hanno dato un importante contributo. E proprio gli studiosi del Museo egizio di Torino sono stati ospiti del Governatorato, in occasione delle Giornate italiane a Luxor (30 e 31 ottobre), per inaugurare pannelli permanenti presso la tomba di Nefertari e quella di Sethi I e raccontare le missioni di scavo italiane in quest’area tra il 1903 e il 1909.
Nel 2020, arriva l’inaugurazione al Cairo del Grand Egyptian Museum, detto anche Museo di Giza o Gem: il museo egizio più grande al mondo, presso il quale stanno confluendo manufatti come il colosso di Ramses II, alto 13 metri e trasferito nel 2006 dal Cairo a Giza, o i carri del faraone Tutankhamon.
Fonte = L’AGENZIA DI VIAGGI 12/11/19