La proposta di direttiva Ue
Sono alcune delle novità della proposta di direttiva sui pacchetti turistici e servizi turistici assistiti, contenuta nella comunicazione della Commissione europea COM(2013)512 pubblicata il 9 luglio 2013. Il testo è stato già modificato dal Parlamento europeo a marzo 2014 e vedrà la sua approvazione definitiva, probabilmente, entro la fine di quest'anno.
"La proposta di riforma nasce dalla constatazione della trasformazione delle modalità di prenotazione dei viaggi e in particolar modo dei 'pacchetti' visto che aumenta il numero di chi, invece di scegliere una soluzione 'all inclusive' già pronta, si rivolge al web per combinare vari servizi di viaggio", spiega Roberto Barbieri, membro della segreteria nazionale del Movimento consumatori che ha partecipato alla stesura del documento che il gruppo di lavoro "Politiche Ue" del Cncu ha trasmesso a Bruxelles. La normativa attuale, la direttiva 314 del 1990, infatti, rischia di essere in ritardo rispetto alla tendenza di prenotare pacchetti turistici personalizzati attraverso il web (tramite un'agenzia on line o più siti collegati tra loro), con la conseguenza che i consumatori oggi non hanno tutele in caso di disservizio o inadempienza contrattuale dell'organizzatore.
Da questa constatazione, secondo la Commissione europea, nasce l'esigenza di aggiornare la normativa e di adeguare la direttiva 314/90 all'era digitale. Così facendo, secondo Bruxelles, altri 120 milioni di consumatori riceveranno tutele specifiche. Per gli acquirenti dei pacchetti "tutto compreso", la proposta di riforma aumenta le protezioni attuali e rafforza la tutela in caso di problemi. "Allarga innanzitutto la nozione di pacchetto turistico tenendo, appunto, conto della modalità di acquisto on line e creando due livelli di protezione: una piena per chi acquista un pacchetto turistico e una più attenuata per i 'servizi turistici collegati', quelli 'costruiti' e personalizzati dall'utente che prevedono la combinazione di due o più servizi", aggiunge Barbieri.
L'altra novità prevede il diritto dei viaggiatori di annullare il contratto in qualsiasi momento dietro il pagamento di una penale. Inoltre, si potrà risolvere il contratto gratuitamente prima della partenza in caso di catastrofi naturali, disordini civili o altre situazioni gravi simili nel paese di destinazione (ad esempio quando le ambasciate sconsigliano il viaggio). Per i soggiorni prolungati, invece, nel caso sia impossibile assicurare al viaggiatore il rientro nei tempi stabiliti a causa di circostanze eccezionali, l'organizzatore deve sostenere i costi del soggiorno prolungato fino a un massimo di 100 euro per tre notti. Infine la nuova direttiva prevede il risarcimento dei danni morali subiti, in particolare per "vacanza rovinata". - Fonte: Il Salvagente