La motivazione enogastronomica attrae metà dei turisti italiani
Il 45% ha svolto un viaggio con questa ragione lo scorso anno, in crescita del 55% rispetto al 2017, ma ci sono spazi di miglioramento sul fronte informativo e in termini di organizzazione
Il turista italiano è sempre più attratto dalla leva enogastronomica per il proprio viaggio. Negli ultimi tre anni, secondo il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2019 presentato oggi a Milano da Roberta Garibaldi, docente ed esperta sul tema, il 45% dei turisti ha svolto un viaggio con questa motivazione, in crescita del 55% nel 2018 rispetto al 30% di share del 2017. L’Italia è la meta privilegiata, citata dal 75% del campione di mille italiani interpellati, mentre un 17% ha segnalato Italia ed estero e un 8% l’estero.
Il cibo come porta d’accesso al territorio è un concetto che funziona, tanto è vero che ormai “il 98% dei turisti italiani – sottolinea Garibaldi – dichiara di aver partecipato ad almeno una attività enogastronomico nel corso del suo viaggio e ben l’86% ne dichiara 5 o 6”. Fra le attività più popolari, l’assaggio di prodotti tipici, le visite ai mercati e quelle a bar e ristoranti storici. Suscitano interesse in particolare le esperienze di visita ai luoghi di produzione, “ma dalle analisi – dichiara la docente – emerge che ci sono ancora spazi di miglioramento sul fronte dell’informazione e in termini di organizzazione”.
“Questo segmento turistico – prosegue Garibaldi – sta diventando sempre più trasversale e attrae tutte le generazioni, in particolare gli appartenenti alla generazione X e i millennial: il 47% dei primi e il 46% dei secondi ha dichiarato di avere svolto viaggi di carattere enogastronomico, con un incremento di interesse dell’86% da parte dei millennial su base annua”. l.d.
Fonte = GUIDA VIAGGI 28/01/19