La mini Alitalia che verrà: flotta con 75 aerei e 7.000 dipendenti
02 Novembre 2020
Incassato l’ok della Corte dei Conti, iniziano già a trapelate le prime indiscrezioni sul piano industriale che i vertici della nuova Ita –Italia Trasporto Aereo, la newco di Alitalia – hanno messo a punto e illustreranno nei prossimi giorni al ministro dei Trasporti e successivamente anche ai sindacati.
La flotta verrebbe ad essere composta da 75 aeromobili, mentre sarebbero previsti non oltre 7.000 dipendenti, con un piano a medio termine di 5 anni che contemplerebbe una forte presenza sul lungo raggio, legando la sua connettività al segmento leisure, con lo sviluppo di rotte verso Usa, Canada e verso l’Asia (in particolare Cina, Singapore e Thailandia).
Forte impegno anche sul trasporto interregionale europeo con lo sviluppo di una rete di collegamenti con il vettore cityliner che dovrà competere, soprattutto a livello tariffario, con le compagnie aeree low cost. A conti fatti, nel nuovo piano industriale, ci sarebbero tagli consistenti al personale viaggiate (un terzo di piloti e di assistenti di volo in meno) ed un dirottamento di alcune risorse umane nel settore strategico del cargo.
I vertici di Ita saranno anche impegnati a rivedere le alleanze con i colossi aerei nordamericani (Delta Air Lines in primis) alle prese con una crisi devastante che sta già fortemente condizionando i loro piani di sviluppo . In tale ottica, sempre secondo alcune indiscrezioni, nei possibili scenari di rinnovate partnership Delta verrebbe preferita a Lufthansa, anche perché l’alleanza col vettore nordamericano – che nel primo semestre di quest’anno ha subìto perdite per 5,7 miliardi di dollari – favorirebbe nuovi slot negli States, facilitando così la strategie sul lungo raggio.
Al momento l’unica certezza è la tempistica per il decollo di Ita: bisogna fare presto perché l’attuale Alitalia perde circa 2,3 milioni di euro al giorno e nel semestre 2020, a causa dell’impatto da coronavirus, la compagnia ha fatto segnare perdite per 490 milioni di euro, poco meno delle perdite che fatto registrare Lufthansa (510 milioni di euro) che possiede una flotta molto più grande.
Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 02/11/20
La flotta verrebbe ad essere composta da 75 aeromobili, mentre sarebbero previsti non oltre 7.000 dipendenti, con un piano a medio termine di 5 anni che contemplerebbe una forte presenza sul lungo raggio, legando la sua connettività al segmento leisure, con lo sviluppo di rotte verso Usa, Canada e verso l’Asia (in particolare Cina, Singapore e Thailandia).
Forte impegno anche sul trasporto interregionale europeo con lo sviluppo di una rete di collegamenti con il vettore cityliner che dovrà competere, soprattutto a livello tariffario, con le compagnie aeree low cost. A conti fatti, nel nuovo piano industriale, ci sarebbero tagli consistenti al personale viaggiate (un terzo di piloti e di assistenti di volo in meno) ed un dirottamento di alcune risorse umane nel settore strategico del cargo.
I vertici di Ita saranno anche impegnati a rivedere le alleanze con i colossi aerei nordamericani (Delta Air Lines in primis) alle prese con una crisi devastante che sta già fortemente condizionando i loro piani di sviluppo . In tale ottica, sempre secondo alcune indiscrezioni, nei possibili scenari di rinnovate partnership Delta verrebbe preferita a Lufthansa, anche perché l’alleanza col vettore nordamericano – che nel primo semestre di quest’anno ha subìto perdite per 5,7 miliardi di dollari – favorirebbe nuovi slot negli States, facilitando così la strategie sul lungo raggio.
Al momento l’unica certezza è la tempistica per il decollo di Ita: bisogna fare presto perché l’attuale Alitalia perde circa 2,3 milioni di euro al giorno e nel semestre 2020, a causa dell’impatto da coronavirus, la compagnia ha fatto segnare perdite per 490 milioni di euro, poco meno delle perdite che fatto registrare Lufthansa (510 milioni di euro) che possiede una flotta molto più grande.
Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 02/11/20