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La Croazia tiene diversificando l'offerta

La Croazia tiene diversificando l'offerta

«Stiamo entrando in una fase turistica più matura commenta Dario Matosevic, direttore dell'ente del turismo croato in Italia dal momento che il Paese non viene apprezzato solo per vantare il mare più pulito d'Europa o per essere la destinazione top del pubblico giovanile (che ha trovato nell'isola di Pag il suo nuovo Eldorado), ma in virtù di una varietà di prodotti disponibili tutto l'anno e sicuramente a prezzi ancora molto competitivi, nonostante l'ingresso della Croazia nell'Ue lo scorso luglio».

La diversificazione dell'offerta ha dunque permesso di attraversare sostanzialmente indenni una delle annate più diffìcili per il turismo italiano, confermando gli stessi numeri della passata stagione in termini di arrivi, benché i soggiorni abbiano subito un'inevitabile contrazione. Al contrario, l'integrazione europea della Croazia ha largamente giovato alla sua popolarità, incrementando del 5% gli arrivi internazionali (circa 12 milioni 792 mila) e del 4% i pernottamenti: oltre ai tradizionali mercati forti, cioè Germania, Slovenia e Austria, ottimi riscontri si sono avuti in area scandinava, unitamente al traffico generato da Gran Bretagna, Polonia e Ungheria.

«Sono i primi risultati del nuovo piano strategico croato, approvato in aprile dal governo e che si propone di rafforzare entro il 2020 proprio il branding nazionale: questo significa innanzitutto comunicazione integrata a tutti i livelli, puntando su una forte promozione online nei cosiddetti periodi Pps (pre e post-stagione). Non è dunque un caso se la pagina Facebook del nostro ente turistico abbia ormai raggiunto un milione 68 mila contatti: grazie ad essa potremo dare maggior enfasi a una dozzina di destinazioni nazionali "Pps friendly", sfruttando la loro accessibilità aeroportuale e la concomitante offerta di compagnie di destination management». Seppur ancora ai nastri di partenza, la nuova impostazione ha già avuto ricadute molto positive sul fatturato nazionale, visto che nei primi sei mesi del 2013 i ricavi turistici sono ammontati a ben 2 miliardi 77 mila euro (+5,7% sul 2012), rappresentando quasi il 10% del Pii nazionale, ottenendo un'ulteriore conferma nel successivo trimestre (+6%).

Aspetto particolarmente virtuoso del comparto turistico croato si rivela in particolare il sostegno governativo alle piccole-medie imprese, grazie ad agevolazioni economiche per progetti di efficienza energetica e concessione di credito per nuovi progetti turistici. In luglio è stato avviato il progetto nazionale di selezione dei centri educativi di eccellenza "CapTure" che, facendo perno su istituti di formazione turistica professionale a Spalato, Dubrovnik, Zadar e Sebenik, punta a innalzare gli standard d'efficienza del personale ricettivo, così come a conferire il titolo di "green hotel" a 20 strutture distribuite su tutto il territorio nazionale. Ulteriore impulso alla ricettività dovrebbe poi giungere dall'apertura, nel giugno 2014, dell'Aquapark Istralandia, con una superficie di 81 mila mq nell'Istria nordoccidentale. - Fonte: Travel Quotidiano (di Alberto Caspani)