La Brexit è una realtà: tra visto e passaporto, tutte le regole per i turisti
Dopo oltre oltre tre anni gli inglesi danno l’ok definitivo alla Brexit e nel Regno Unito tutto cambierà anche in materia di viaggi. Il referendum del 23 giugno 2016 aveva visto un Paese spaccato a metà, con il 52% dei votanti deciso a uscire dall’Unione europea e il 48% che voleva restare.
Un situazione che, spiega corriere.it, è stata rivoluzionata dal voto del 12 dicembre, che ha consegnato ai conservatori la maggioranza più forte dagli anni ‘80 permettendo a Boris Johnson di porsi in ideale continuità con l’era Thatcher.
Il periodo di transizione
La maggioranza ora spingerà per approvare le leggi mancanti e dare seguito all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Termine ultimo per l’addio il 31 gennaio 2020, poi di fatto non cambierà nulla, almeno per un anno.
Scade infatti il 31 dicembre 2020 il periodo di transizione necessario per definire i nuovi rapporti con i partner europei, in termini di commercio e sicurezza. Concluso questo periodo, per chi intenderà viaggiare nel Regno Unito la carta di identità non basterà più.
Autorizzazione online
Scatterà infatti l’obbligo di passaporto e visto elettronico, sul modello dell’Esta americano. Occorrerà dunque chiedere un’autorizzazione online almeno tre giorni prima della partenza, che sia per lavoro o per leisure. La durata del visto sarà di tre mesi, con possibilità di uscire e rientrare più volte.
Dopo 90 giorni, invece, servirà un permesso di lavoro per restare nel Paese. Inoltre, come dichiarato recentemente da Johnson, i controlli alla frontiere si intensificheranno e sarà ben accetta solo l’immigarazione ‘qualificata’, ovvero quella di professionisti di alto spessore.
La domanda di regolarizzazione
Molti cittadini europei residenti in Uk, intanto, hanno comunque presentato domanda per regolarizzare la propria posizione. Gli italiani residenti in Inghilterra, che ad oggi sono circa 700mila, avranno la possibilità di presentare domanda per ottenere la residenza permanente (ovvero il Settle Status) solo se si trovano lì da più di cinque anni. Se, invece, sono in Inghilterra da meno di 5 anni resta aperta la possibilità di presentare richiesta per il pre Settle Status, una sorta di permesso di soggiorno che resterà valido per un determinato periodo di tempo e dovrà poi essere rinnovato.
Fonte = TTG ITALIA 19/12/19