L'Idd rinnova l'attenzione sulle polizze assicurative
I contenuti sono chiari. Le adv percepiscono sempre di più le assicurazioni come alleato per mettersi al riparo dagli oneri imposti dalla normativa agli organizzatori dei pacchetti turistici
Ci sono anche degli aspetti positivi legati all'Idd. Ossia l'Insurance Distribution Directive, la nuova normativa, ormai in vigore, che ha scatenato "un acceso dibattito", al suo esordio, sottolinea Christian Garrone, responsabile dell’intermediazione assicurativa I4T "e che ha migliorato il grado di conoscenza del trade nei confronti del prodotto assicurativo in generale, che si traduce in una maggiore trasparenza a vantaggio del cliente”.
Una rinnovata attenzione sulle polizze assicurative che Michele Cossa, amministratore delegato Borghini e Cossa S.r.l. - Insurance Broker spera possa “convincere i clienti ad acquistare anche la polizza viaggio in agenzia, da quel soggetto cui si sono affidati per avere il supporto nella scelta e/o costruzione del proprio viaggio”, dichiara il manager a Guida Viaggi.
È d’altronde noto "che noi italiani non siamo un popolo molto incline all’investimento assicurativo - osserva Cossa -, quando si parla di assicurazione, il pensiero va sempre e solo alla polizza auto e dunque l’agente di viaggi ha anche il compito di veicolare la diffusione delle polizze viaggio consentendo ad un sempre maggior numero di passeggeri di usufruire di importanti garanzie, penso soprattutto al rimborso delle spese mediche in viaggio ed alle garanzie di assistenza come il trasferimento/rimpatrio sanitario, che non sempre verrebbero acquistate senza il suggerimento di un’agente di viaggi". A detta del manager, "il comparto del turismo organizzato dovrebbe dunque sfruttare anche questa occasione per rimarcare un’altra importante differenza tra il fai da te ed affidarsi invece ad operatori professionali".
Ci sono ancora dei nodi da sciogliere sul tema Idd? Secondo Garrone riguardano “le responsabilità in capo agli organizzatori di pacchetti turistici”. Il ciclo di seminari di formazione che sono stati organizzati hanno permesso "di raccogliere informazioni direttamente dagli agenti di viaggi, stimolando il dibattito sul tema", rileva Garrone. Cosa è emerso? "In generale, i contenuti dell’Idd sono chiari. Gli agenti percepiscono sempre di più le assicurazioni come alleato per mettersi al riparo dagli oneri imposti dalla normativa agli organizzatori dei pacchetti turistici: tutelando i clienti con le polizze adeguate, tutelano il proprio business e i propri margini. Proporre per viaggi in alcuni Paesi polizze con 10/50mila euro di massimale relativo alle spese mediche, ad esempio, risulta spesso inadeguato e può comportare rischi non da poco: rischi che, oltre al cliente, coinvolgono la stessa agenzia".
Secondo Cossa le regole dell’Idd sono “per il nostro mercato sovradimensionate e, in parecchi casi, di difficile applicazione nella pratica anche per la complessità della catena distributiva che talvolta può essere molto lunga”. Guardiamo il caso estremo, cioè: "Compagnia di assicurazioni - broker o agente di assicurazioni - tour operator - network - agenzia di viaggi - passeggero".
A suo dire sono parecchi "i punti che ancora non sono chiari alle agenzie: a partire dal concetto stesso di distribuzione assicurativa, per arrivare a come gestire il tema della valutazione della coerenza/adeguatezza dell’offerta assicurativa, quali obblighi e responsabilità gravino sull’agenzia che decide di iscriversi al Rui, quali rischi si corrono, quali costi e come si debba interpretare veramente il limite dei 200 euro di premio". s.v.
Fonte = GUIDA VIAGGI 03/05/19