Italia-Russia: dal settore dei viaggi un ponte per il futuro
A rimarcarlo è stato l'ambasciatore russo in Italia, Sergeij Razov, pronto a evidenziare come la Russia intenda mantenere aperti i canali di scambio col nostro Paese e a rilanciare una politica di collaborazione che, per il turismo tricolore, è ormai vitale (54 miliardi di dollari d'interscambio nel 2014, di cui 5,6 dal turismo): altissimo resta infatti il gradimento russo per il Belpaese, tanto d'aver fatto comunque segnare nel primo semestre 2014 un +3% degli arrivi russi in Italia, a fronte di un crollo del 20-30% in tutt' Europa. Molto difficile, invece, che gli italiani riescano a chiudere l'annata eguagliando i 353 mila arrivi della passata stagione.
«Se guardiamo al trend storico ha incalzato Alla Manilova, viceministro al turismo della Federazione russa - non possiamo fare a meno di notare come i russi abbiano eletto l'Italia a loro destinazione da sogno, triplicando i propri arrivi nel corso degli ultimi cinque anni (da 461 mila nel 2009 a un milione 200 mila nel 2013). Non a caso - per le prime due edizioni dell'anno incrociato - abbiamo scelto inizialmente la Cina e poi il vostro Paese, in quanto entrambi rappresentano per noi i due più importanti e strategici mercati in termini turistici, benché i flussi odierni appaiano ancora troppo centralizzati su entrambi i fronti. Per questo motivo l'accordo di promozione siglato fra le nostre rappresentanze alberghiere, così come fra il consorzio i Borghi più belli d'Italia e le Piccole Città russe, sarà utile per ampliare l'interesse verso le nostre destinazioni e accrescerne ulteriormente l'appeal».
Se Liguria, Veneto, Trentino e Puglia hanno messo in mostra i loro tesori per convincere i russi a uscire dal circuito delle città d'arte, così come dai "must" dell'offerta balneare (Rimini, Forte dei Marmi) e se Milano ha puntato tutto sui nuovi programmi turistici per Expo2015, la Russia ha risposto con un pacchetto d'attrattive destinate a lasciare il segno non solo in Italia, ma a livello mondiale.
Per la prima volta è giunta infatti nel nostro Paese una delegazione della Calmucchia, splendida enclave buddista nei pressi del Mar Caspio dove la Via della Seta incontra le tradizioni dei nomadi della steppa, ma a conquistare la scena è stata pure la regione di Perm: centro russo della Via del Tè, oltre che capitale del sale fino al Settecento, oggi si candida come hub siberiano in concorrenza diretta con Omsk e Kazan, cuore del Tatarstan islamico. Per quanti non volessero spingersi troppo lontano, però, sono ora disponibili i circuiti delle Ville Russe (residenze aristocratiche legate ai grandi personaggi dell'impero zarista e raccolte in un'area di 200 km da Mosca), i saggi e i concerti in costume fra le fontane di Peterhof a San Pietroburgo, ma soprattutto tre sorprendenti comprensori: Nicola-Lenivetz, il più grande parco d'arte contemporanea in Europa (650 ettari nella regione di Kaluga), la Città dell'Amicizia di Kirov (destinata al turismo attivo) e l'Etnomir (www.etnomir. ru), sorta di Expo russa dove sono stati costruiti padiglioni etnici di tutto il mondo, con laboratori d'artigianato e scuole d'arti tradizionali. - Fonte: Travel Quotidiano (di Alberto Caspani)