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Israele tra city break e turismo religioso

Israele tra city break e turismo religioso

21 Marzo 2016

Nuovi contatti con i tour operator con richieste di itinerari diversi e molta voglia di visitare il paese, è questa la tendenza riscontrata da Avital Kotzer Adari, direttrice dell’ufficio nazionale israeliano del Turismo. Su Israele c’è un’ampia potenzialità di sviluppo per il mercato italiano nel 2016 recepita anche dal ministero del Turismo che ha deciso di raddoppiare il budget previsto per la promozione sull’Italia.

«Israele  – spiega la direttrice – è una destinazione vicina, molto indicata per city break per visitare la vivace Tel Aviv o Gerusalemme, oppure per combinazioni che uniscono le due città, molto interessanti per esempio durante i prossimi ponti primaverili».

Tra le località più richieste resiste il deserto, sempre affascinante, dove sono molte le esperienze e le attività possibili: l’emozione di una notte in tenda, trekking, percorsi a piedi o in bici, spesso con soste per degustazioni tipiche. Nel nord del deserto del Negev, da metà febbraio a metà marzo, si può camminare attraverso incredibili distese rosse, per la fioritura dei papaveri, o, in autunno, le mongolfiere protagoniste di un Festival Intenazionale loro dedicato.

E poi Akko, città sul Mediterraneo ricca di storia e di cultura, patrimonio dell’umanità Unesco dal 2001, le cui alte e antiche mura costeggiano vicoli e moschee, sale e gallerie sotterranee dell’epoca dei Templari, ma anche un vivace e caratteristico mercato e un lungomare ricco di alberghi in grado di rispondere a ogni esigenza, comprese sontuose cene in costumi medioevali.

E, nelle vicinanze, imperdibile il giardino di Bahai. Di grande attualità anche il turismo enogastronomico in particolare a Tel Aviv, specializzata nella cucina vegetariana con proposte particolari e gustose sia nel Farmer Market che nei molti ristoranti gourmet, come il Catit. Qui, quest’anno si ripeterà una round table con giovani chef italiani, mentre a Gerusalemme sarà ripetuta la settimana dedicata alla cucina italiana.

Il tutto supportato da un variegata offerta alberghiera come il Norman Boutique Hotel di Tel Aviv, uno dei migliori del mondo, i due rinnovati ostelli di Gerusalemme, The Post Hotel nel cuore della città, dotato di ogni comfort e camere attrezzate per disabili, e il Jerusalem’s Abraham Hostel, sempre in centro città, con una terrazza panoramica, e l’esclusivo Mamilla Hotel, famoso per l’indiscutibile charme e per la prestigiosa Spa, tra le migliori del mondo.

«Senza dimenticare il turismo religioso e la grande occasione offerta dal Giubileo della Misericordia – ha aggiunto la direttrice –con le porte sante aperte nella Terra Santa a Nazareth, Haifa e Gerusalemme, che daranno una spinta ai pellegrinaggi che, da sempre, hanno anche una valenza culturale e architettonica. In questo campo stiamo attivando una promozione con gli uffici diocesani preposti – spiega, concludendo Kotzer Adari – come abbiamo già fatto con l’Opera Diocesana Pellegrinaggi di Torino in collaborazione con El Al e Interface tourism». - di Dorina Landi - Fonte: L'AgenziaDiViaggi.it