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Isole Cook: dall'Italia +25% per gli arrivi annuali

Isole Cook: dall'Italia +25% per gli arrivi annuali

Tra gli obiettivi quello di arrivare a prolungare ulteriormente il soggiorno classico, che prevede la visita delle due isole principali Rarotonga e Aitutaki, attraverso l’estensione alle altre isole del Sud

Continua l'affermazione della Polinesia Neozelandese nel nostro mercato. Nel periodo luglio 2017/giugno 2018 è stato registrato un +6% complessivo per gli arrivi internazionali, per un totale di 163.000 turisti. L’incremento diventa ancor più significativo se si vanno a considerare i Paesi del Sud Europa in generale (+13%) con l’Italia in particolare che attesta un ottimo +25% per un totale di 1.276 passeggeri.

“Per una destinazione off-line che ha solo 15.000 abitanti il risultato è davvero eccezionale – afferma Nick Costantini, gm Southern Europe per Cook Islands Tourism Corporation – per revenue eguagliamo quasi la Gran Bretagna ed il mese di luglio, importante banco di prova, ha registrato un +65% dal Belpaese. Cresce la media dei pernottamenti, che passa da 8 a 8,5, e siamo soddisfatti anche per l’incremento di viaggi in bassa stagione, da novembre a maggio”.


E proprio alla destagionalizzazione punta la strategia dell’Ente, grazie alle possibili combinazioni “Australia + Polinesia Neozelandese”, “Nuova Zelanda + Barriera Corallina delle Isole Cook”, “due Polinesie (Tahiti + Isole Cook)”, “Costa Ovest Usa + Isole Cook” e “Giappone + Isole Cook” via Auckland con tariffa eccezionale giro del mondo con Air New Zealand. Un obiettivo importante è anche quello di arrivare a prolungare ulteriormente il soggiorno classico, che prevede la visita delle due isole principali Rarotonga e Aitutaki, attraverso l’estensione alle altre isole del Sud: Atiu, Mauke e Mangaia.