Intervista - Gideon Rachman - Esperto di mercati globali «Attenti a non sovrastimarsi»
Soprattutto, un osservatore esterno: che può permettersi di guardare alla classifica del Made In da una finestra neutra rispetto a chi occupa le prime cinque posizioni (nell'ordine Usa, Francia, Germania, Giappone e Italia, appunto).
Questo quinto posto, per l'Italia, è da considerarsi una buona posizione o no?
Credo che il quinto posto sia davvero un buon risultato, ma credo anche che l'Italia non debba accontentarsi di questo. Dato che il futuro economico del vostro Paese si giocherà sulla manifattura ad alto valore aggiunto e sul turismo, è cruciale che si faccia tutto il possibile per promuovere il marchio Italia nel mondo. Non potete più fare affidamento sul fatto che le qualità note del Paese parlino da sole, dovete accompagnarle con iniziative promozionali adeguate.
Cosa dovremmo fare, per esempio?
Alcune delle iniziative fatte in passato credo siano state molto efficaci: ad esempio il Padiglione Italia all'Expo di Shanghai, senza dubbio il più bello di tutti. Dovreste inoltre migliorare le infrastrutture del Paese: aeroporti e stazioni ferroviarie rappresentano il primo impatto degli stranieri con il Paese e dicono molto di voi.
Anche i Paesi emergenti ci vedono come quinti, nella classifica mondiale dei marchi-Paese?
Non conosco con precisione la metodologia dello studio. Certo, la mia impressione è che i cinesi in questo momento abbiano una passione per la Francia, soprattutto per quanto riguarda il vino e il design.
Ma l'Italia è consapevole della posizione che occupa, o pensa di valere di più?
Io credo che in generale tutti i Paesi tendano a sovrastimare la propria importanza nel mondo. Di certo i francesi e gli inglesi lo fanno. Ma è necessario essere più critici verso se stessi. E soprattutto imparare a guardarsi con gli occhi degli altri. - Fonte: Il Sole 24 Ore (di Mi. Ca.)