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Inflazione in frenata. E il turismo traina il Pil

Inflazione in frenata. E il turismo traina il Pil

L’Istat conferma le previsioni di un mese fa sull’andamento economico dell’Italia nel terzo trimestre dell’anno. L’economia italiana è cresciuta dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti e del 2,6% rispetto al 2021, con una crescita acquisita per tutto l’anno 2022 pari al 3,9%. Frena invece l’inflazione.

La spinta economica arriva dalla domanda interna, in particolare dai consumi delle famiglie, con la crescita dei servizi al +0,9%. È il settore del turismo a trainare: commercio, trasporto, alloggio e ristorazione. Calano invece industria (-0,6%) e costruzioni (-2%). Crescono dell’1,8% i consumi, oltre il doppio degli investimenti fissi lordi (+0,8%). Il contributo netto della domanda estera netta risulta negativo per 1,3 punti percentuali.

L’inflazione a novembre è invece in forte rallentamento su base mensile e stabile sull’anno. Sembra esaurita la spinta di accelerazione, grazie al calo dei beni energetici non regolamentati (tra cui rientrano carburanti per gli autoveicoli, lubrificanti e combustibili per uso domestico non regolamentati). “Dopo la brusca accelerazione di ottobre, a novembre l’inflazione, che rimane a livelli record del marzo 1984 (quando fu +11,9%), è stabile – commenta l’Istat in una nota – L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,1% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo”.

Le stime preliminari dell’Istituto nazionale di statistica indicano a novembre un aumento dello 0,5% su base mensile dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile (a ottobre era stato del 3,4) e dell’11,8% su base annua (come nel mese precedente).

Accelerano, anche se di poco, i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”: beni alimentari e cura della casa e della persona, passando da +12,6% a +12,8%. Rallentano, invece, i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,9% a +8,8%).

“Se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime, il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi”, aggiunge la nota dell’Istat.

Intanto, arrivano i primi segnali di una stabilizzazione dell’inflazione in Europa. Per la prima volta dal giugno del 2021 il tasso in area euro segna una discesa: dal 10,6% di ottobre al 10% di questo mese.

Sull’inflazione in Italia a dicembre però potrebbe pesare però il rialzo di 10 centesimi dal 1° del mese delle accise su benzina e gasolio.

Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 01/12/22