Incentivare le assunzioni e bloccare i licenziamenti: i consigli Ocse per l'Italia
“Trovare il giusto equilibrio tra un rinnovato sostegno a chi è in difficoltà, l'accompagnamento delle inevitabili ristrutturazioni dove necessario e la creazione di nuovi posti di lavoro". È il suggerimento che all’Italia vuole dare l'Employment Outlook 2020 dell'Ocse, che parte da un presupposto: occorre evitare a tutti i costi una seconda ondata di pandemia, che metterebbe in discussione quanto di buono fatto finora.
In secondo luogo, aggiunge l’organizzazione di Parigi secondo quanto riportato da rainews.it, si dovrà passare a una nuova fase, la quale tenga conto che questa crisi non sarà breve e che, difficilmente, tra due anni, nel 2021, saremo tornati al punto di partenza e cioè ai livelli pre-covid del 2021.
In questo quadro l’Italia, "che ha adottato nell'emergenza misure senza precedenti", per poter ripartire dovrà dare innanzitutto incentivi all'assunzione, concentrati sui gruppi più vulnerabili, per promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro; riadattamento della cassa integrazione per dare a imprese e lavoratori i giusti incentivi a riprendere l'attività o a cercare un altro posto di lavoro; riconsiderazione del funzionamento del reddito di cittadinanza e del reddito di emergenza per garantire che le famiglie più bisognose siano davvero sostenute.
Fonte = TTG ITALIA 08/07/20
In secondo luogo, aggiunge l’organizzazione di Parigi secondo quanto riportato da rainews.it, si dovrà passare a una nuova fase, la quale tenga conto che questa crisi non sarà breve e che, difficilmente, tra due anni, nel 2021, saremo tornati al punto di partenza e cioè ai livelli pre-covid del 2021.
In questo quadro l’Italia, "che ha adottato nell'emergenza misure senza precedenti", per poter ripartire dovrà dare innanzitutto incentivi all'assunzione, concentrati sui gruppi più vulnerabili, per promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro; riadattamento della cassa integrazione per dare a imprese e lavoratori i giusti incentivi a riprendere l'attività o a cercare un altro posto di lavoro; riconsiderazione del funzionamento del reddito di cittadinanza e del reddito di emergenza per garantire che le famiglie più bisognose siano davvero sostenute.
Fonte = TTG ITALIA 08/07/20