In Tunisia soffia un vento di speranza
In arrivo una nuova generazione di investimenti che, da qui al 2020, punterà su tre assi. Programma sicurezza rafforzato e dai t.o. italiani buone speranze
“C’è aria di cambiamento in Tunisia. Ho parlato anche con i t.o. italiani e nutro buone speranze”. Così Abdellatif Hamam, direttore generale dell’Ufficio del Turismo tunisino. Due le ragioni che inducono ad avere buone aspettative: “La fine dello stato di emergenza e il Premio Nobel della pace designato al nostro Paese”. Il direttore ha posto l’accento sulla sicurezza, “sensibilmente migliorata negli ultimi mesi”, tanto da indurre il Governo ad annunciare, il 2 ottobre scorso, la fine dello stato di emergenza introdotto il 4 luglio.
“E’ stata introdotta – racconta Hamam – una separazione fisica a Sud al confine con la Libia e il Parlamento ha votato una legge dura contro i terroristi”. Per la sicurezza negli hotel sono state varate nuove norme di sicurezza, come le telecamere di sorveglianza e i metal detector. Nelle spiagge ci sono posti di controllo e sono state neutralizzate le moschee con la proibizione di prediche che incitino alla violenza”. “Siamo in una logica di ripresa - ha aggiunto il direttore – e investiremo in una nuova forma di comunicazione verso il cliente finale per far vedere come vive la gente del posto. Riparto dall’Italia con più ottimismo”.
Ora in Tunisia c’è una nuova generazione di investimenti che, da qui al 2020, punta su tre assi Te parte dalla formazione del personale per passare al tema della riconversione alberghiera e a quello della diversificazione del prodotto. “Siamo ancora visti principalmente come destinazione balneare, ma vogliamo passare da zona a città turistica con attrazioni per i clienti”, ha detto Hamam. l.d.ì. - Fonte: GuidaViaggi.it