Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
News Turismo
Il turismo musicale sta diventando un business

Il turismo musicale sta diventando un business

07 Maggio 2019

C'è anche il turismo musicale. Un business da 4 milioni di euro l'anno per gli operatori specializzati (stessa cifra è ipotizzata per i viaggi fai-da-te), il principale dei quali è Sipario Musicale, sede a Milano, fattura 4,5 milioni di euro, fondato da Fabrizio Meo, che ha fatto della passione per la musica una professione. Sipario ha supportato un'indagine (promossa dalla Fondazione Santagata, sede a Torino, si occupa di gestione del patrimonio culturale) sul turismo musicale da cui emerge che le mete in Italia più richieste dagli stranieri sono Milano (Scala) e Venezia (Fenice), quelle più gettonate dagli italiani all'estero sono Vienna, Salisburgo, New York, Londra. Il viaggiatore-tipo ha dai 30 ai 55 anni, laureato, competente e buon conoscitore di artisti e orchestre, chiede pacchetti completi spesso comprensivi anche di visite a mostre d'arte e musei. Sono 9 mila gli italiani che stabilmente compiono viaggi musicali, e altrettanti, cioè 9 mila, sono gli stranieri che vengono in Italia perché interessati a una rappresentazione musicale. All'estero gli italiani cercano concerti di qualità, gli stranieri chiedono invece ai nostri teatri l'opera lirica. «In Germania vi sono 3 mila tour operator che si occupano di turismo musicale», dice Andrea Cortelazzi, braccio destro di Fabrizio Meo. «Invece in Italia si contano sulle dita di una mano, noi possiamo vantare il primato con 6 mila clienti, che spesso compiono più viaggi l'anno». Domanda. La musica potrebbe attirare in Italia più turisti? Risposta. Senz'altro. Bisognerebbe scritturare anche star internazionali, che costano ma consentono un ritorno d'immagine e anche economico. Poi ci sono i festival, che non sempre sappiamo finalizzare alle esigenze del pubblico. Non ha senso proporre un festival in un periodo in cui le stanze d'albergo sono occupate, poniamo, da una fiera o da un altro evento. E' evidente che in questo caso non possiamo offrire alcun pacchetto.

Quindi bisogna imparare a organizzare i festival.  R. Bisognerebbe impegnarsi di più. I festival sono molto graditi, il pubblico del Rossini Opera Festival è composto da stranieri per circa il 67%, oltre il 40% per il Donizetti Opera Festival. Quest'ultimo ha registrato un exploit negli ultimi anni. Per ottenere il miglior risultato la fondazione che organizza a Bergamo l'evento ha convocato i tour operator, gli albergatori, le categorie economiche locali e ha preteso che tutti remassero insieme e nella stessa direzione. Oggi quel festival richiama tantissimo pubblico. Lo stesso si potrebbe fare per altri compositori. Invece spesso chi organizza i festival non si preoccupa di ottenere il massimo riscontro di pubblico e quindi di business per il territorio. Inoltre non va dimenticato il valore turistico della formazione musicale. Un esempio è quello di Cremona con il progetto Masterclass e il Cremona Summer Festival il cui numero di partecipanti ammonta ogni anno a circa 2.300 tra studenti, musicisti, insegnanti e genitori. D. Il web ha cambiato il vostro modo di operare? R. Il pubblico è più preparato perché può informarsi facilmente attraverso la rete, a volte capita che ci segnala un evento e ci chiede di organizzare il viaggio. Noi mettiamo in catalogo oltre 80 pacchetti l'anno, che a volte ci vengono prenotati dai tour operator stranieri. D. In che modo viene deciso che cosa mettere in catalogo? R. Analizziamo i cartelloni dei principali teatri (ora stiamo definendo la stagione 2020) e scegliamo gli spettacoli che riteniamo più interessanti e più graditi al nostro pubblico, quindi allestimenti rigorosi e di qualità. D. Qualche esempio? R. Dal 20 al 24 giugno ad Amburgo proponiamo due rappresentazioni della Philharmonisches Staatsorchester diretta da Kent Nagano (1.985 euro), dal 21 al 24 giugno alla Scala i Masnadieri con la direzione di Michele Mariotti e un concerto della Wiener Philharmoniker diretta da Placido Domingo (1.740 euro). Organizziamo anche viaggi musicali insieme al Fai e all'Orchestra di Santa Cecilia. I nostri fi ori all'occhiello sono il festival di Bayreuth, il concerto di Capodanno a Vienna, le prime della Scala e della Fenice. Il turismo musicale non conosce crisi, da dieci anni il trend di crescita è costante, circa +5% l'anno.

Fonte = ITALIA OGGI 07/05/19