IL RITORNO DEI CARAIBI: LA CRESCITA C’È, MA NON PER TUTTI
Un recupero del turismo costante, ma con un mosaico di segni più e segni meno che racconta bene l’andamento a macchia di leopardo dettato dalle riaperture nei diversi Paesi. E’ questo lo scenario dell’area caraibica, che vede i segnali positivi di alcune destinazioni alternarsi a una sostanziale bonaccia negli arrivi di altre.
Dall’attesa al comeback
A spiegarlo bene sono i dati della Caribbean Tourism Organisation, che per prima definisce come “ancora accidentata” la strada del pieno recupero. La regione si appresta a festeggiare il Caribbean Tourism Month, come ogni novembre: e un indizio del diverso sentiment lo dà, nel suo piccolo, anche il payoff dell’evento, passato dal “The Caribbean Awaits” dell’anno scorso al nuovo “Caribbean Comeback”.
E un ritorno c’è, anche nei fatti. “Uno dei segnali più positivi – ha scritto Cto in una nota diramata ieri – è che, con la riapertura dei vari mercati, la regione sta accogliendo un numero sempre crescente di voli, compresi quelli verso destinazioni prima mai servite da connessioni dirette. Nel terzo trimestre 2021, alcune delle nostre isole hanno registrato arrivi che hanno rivaleggiato e, in alcuni casi, superato, i corrispondenti mesi del 2019. Ciò non significa in alcun modo che siamo tornati ai numeri record pre-pandemia, e rimaniamo pienamente consapevoli di quanto velocemente le cose possano cambiare con questo virus. Ma è un segnale incoraggiante che la rimonta caraibica sia iniziata”. Intanto, l’ente sta preparando una capillare campagna digital globale proprio per celebrare il suo re-opening, con tanto di hashtag #ComeBack.
Isole Vergini e Porto Rico a livelli 2019
E se nel primo semestre 2021, gli arrivi di turisti internazionali nei Caraibi avevano raggiunto complessivamente i 6,6 milioni, in calo del -12% rispetto allo stesso periodo del 2020 e di oltre il -60% rispetto al 2019, la stagione estiva 2021 ha visto però un deciso cambio di scenario, con i vaccini come primo driver di crescita.
Secondo i dati di Str, ad esempio, Paesi come le Isole Vergini Americane e Porto Rico hanno goduto di tassi di occupazione alberghiera vicini o superiori ai numeri del 2019. Le prime hanno registrato un livello di occupazione del 73,4% ad agosto (+8,4% rispetto allo stesso periodo del 2019), mentre il secondo ha sostanzialmente confermato il dato di due anni fa, 64,9% contro il precedente 68,1%.
Il settembre d’oro della Repubblica Dominicana
Venendo alla più stretta attualità, secondo il Caribbean Journal la Repubblica Dominicana avrebbe appena stabilito il record turistico di tutti i tempi, almeno in riferimento a settembre. Il mese appena trascorso sarebbe stao infatti – in termini di arrivi – il migliore nella storia del Paese, con più visitatori (365.544) che in anni di picco come il 2018 e il 2019. Finora, il paese ha registrato 3,3 milioni di arrivi nel 2021, più che nello stesso periodo del 2019, prima della pandemia.
I viaggiatori soggiornano anche più a lungo, secondo il ministro del turismo della Repubblica Dominicana David Collado, con una permanenza media di sette giorni. Un totale di 3.694 voli commerciali, di 87 diverse compagnie aeree, sono atterrati nel Paese a settembre. Guardando al futuro, le prenotazioni di biglietti aerei per gli ultimi tre mesi del 2021 sono tra il 12 e il 20 per cento superiori a quelle del 2019. I funzionari prevedono fino a 4,8 milioni di turisti entro la fine di quest’anno.
Giamaica, tornano le crociere
La Giamaica, per parte sua, ha accolto oltre 1,3 milioni di visitatori da quando il Paese ha riaperto i suoi confini nel giugno 2020, con guadagni stimati in 1,7 miliardi di dollari dal ministro del Turismo locale Edmund Bartlett. Per i primi nove mesi del 2021, i dati parlano di circa 1,2 milioni di visitatori con stopover e 8.381 passeggeri provenienti dalle navi da crociera, riapparse a metà agosto dopo una pausa di 16 mesi.
Aruba sugli scudi, giù Curaçao (e tanti altri)
I dati più recenti di Cto spiegano inoltre che su 24 destinazioni, 9 registrano aumenti sul 2021, mentre 15 delle decrescite. Delle otto destinazioni che hanno comunicato gli arrivi tra gennaio e agosto, solo due sono in calo (Curaçao e St. Kitts & Nevis), mentre sei risultano in crescita, con percentuali che vanno dal +4,7 di Antigua e Barbuda al +96.6% di Aruba, tra i recenti beneficiari dei corridoi turistici italiani. In attesa di quelli “nuovi”, che potrebbero contribuire a spostare nuovamente gli equilibri.
Fonte = GUIDA VIAGGI 28/10/21