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Il progetto di riforma legislativa del turismo: ecco cosa può cambiare

Il progetto di riforma legislativa del turismo: ecco cosa può cambiare

È probabilmente passato in sordina che esattamente in queste settimane è stata assegnata alla Commissione X delle Attività produttive della Camera dei Deputati un disegno di legge avente ad oggetto la Delega al Governo in materia del turismo. In particolare, tale Delega ha lo scopo di conferire al Governo il potere di adottare dei decreti legislativi con vario contenuto, ma tutti con un rilevante impatto sul turismo.

In altri termini, il settore del turismo sarà investito a breve da una nuova tornata di riforme legislative con l'obiettivo di aggiornare per settori omogenei e per specifiche attività il mercato del turismo. Oltre ai condivisibili intenti di coordinamento formale e sostanziale delle disposizioni vigenti, anche mediante abrogazione di norme obsolete, in particolare in relazione al Codice del Turismo, rimasto monco sin dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2012 nonché di adeguamento, aggiornamento e semplificazione del linguaggio normativo, spicca nel disegno di legge il proposito di armonizzare la normativa turistica con il diritto dell'Unione europea, nei limiti della competenza statale, in relazione a tre temi di fondamentale rilevanza per il settore: a) il riordino della normativa in materia di professioni turistiche (guide turistiche, accompagnatori e direttori tecnici di agenzie di viaggio), b) la revisione della normativa relativa alla classificazione delle strutture alberghiere con definizione dei parametri e della tassonomia delle strutture ricettive ed extra-alberghiere e c) l'individuazione dei fabbisogni, la semplificazione delle procedure di raccolta, condivisione, monitoraggio e analisi dei dati ai fini del miglioramento della qualità dell'offerta turistica e della realizzazione di un codice identificativo nazionale.

Una volta emanata tale legge Delega di riordino e revisione della normativa in materia di turismo, previa intesa in sede di Conferenza unificata con le Regioni che detengono la competenza esclusiva in materia di turismo secondo la Costituzione, è previsto un termine di due anni dalla data di entrata in vigore di tale legge per adottare i relativi decreti legislativi di singola attuazione.

È prevedibile pertanto un ampio dibattito fra gli operatori del settore e il Governo e le Regioni, in particolare in relazione a quali norme del diritto europeo dovranno fungere da parametro di armonizzazione per il diritto interno: su tutte spicca la famigerata Direttiva 2006/123/UE del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi nel mercato interno, meglio conosciuta come la “direttiva Bolkestein”, mai ben digerita dagli Stati membri in ambito turistico.

Fonte = TTG ITALIA 22/05/19