Il pm interroga Gnudi
Ma in questa vicenda il dato del brillante curriculum che interessa di più è la provenienza regionale. Ascoltato come persona informata dei fatti dal sostituto procuratore Erminio Amelio, Gnudi è stato chiamato a ricostruire come si arrivò alla scelta di Babbi per guidare l'Agenzia nazionale del turismo. Emiliano lui, emiliano l'ex presidente Pierluigi Celli (indagato), emiliano Maurizio Melucci, assessore regionale al Turismo e membro (indagato) del cda Enit. L'ipotesi sulla quale lavora la Procura è che la nomina di Babbi (arrivata per decreto il 14 settembre 2012 e registrata alla Corte dei Conti 16 novembre 2012) servisse a liberare una poltrona all'Apt emiliana e che per arrivare all'obiettivo si sia commesso un abuso d'ufficio. Viziato, come già accertato dalla Corte dei Conti (e raccontato dal Corriere ) anche dalla illegittimità nel suo ruolo del direttore generale del ministero che firmò la nomina.
Si tratta di quel Roberto Rocca che ha creato già molti imbarazzi al Mibact, che l'ha sollevato dal ruolo. La magistratura contabile ha evidenziato che Rocca non poteva firmare atti di spesa per il dicastero, bloccando così per oltre dieci mesi 165 milioni di fondi che il ministero dell'Economia aspettava solo di trasferire. Una procedura che, sostituito Rocca non senza qualche ritardo, si è completata nei giorni scorsi. Ma non è tutto. Altri 500 milioni di euro sono ora congelati all'interno del Programma Operativo Interregionale (Poin), nato per sostenere lo sviluppo economico delle Regioni attraverso la valorizzazione di risorse culturali e paesaggistiche a fini turistici. Anche su questo il pm contabile Paolo Crea ha avviato un'indagine. - Fonte: Corriere della Sera (di Fulvio Fiano)