Il piano «turistico» di Di Maio: corridoi con Germania, Cina, Russia
Sul tavolo del ministro la proposta, studiata insieme a Franceschini, di aprire ai visitatori stranieri da giugno. «Faremo tutto in sicurezza» Emanuele Buzzi
MILANO Germania, ma anche Russia e Cina. Il governo è al lavoro per creare delle «partnership
turistiche» che somigliano a dei veri e propri corridoi per alimentare il numero di presenze di stranieri in vacanza in Italia a partire già dai mesi estivi. Secondo quanto filtra da fonti governative, il piano allo studio dai ministri Luigi Di Maio e Dario Franceschini punta sui rapporti con Berlino, ma anche con due dei colossi Brics. Paesi enormi sia dal punto di vista geografico, che come potenziale bacino turistico.
Ieri il ministro degli Esteri è intervenuto proprio per spiegare. «Stiamo elaborando un piano estivo che permetta ai cittadini di trascorrere in sicurezza le vacanze, ma che dia anche la possibilità ai turisti provenienti da altri Stati di arrivare, sempre in sicurezza, in Italia per godersi le nostre meraviglie e dare ossigeno alla nostra economia», ha annunciato Di Maio. Pochi giorni fa l'Ente nazionale per il Turismo aveva lanciato l'allarme parlando di una calo del 68,5% delle prenotazioni aeroportuali per i mesi compresi da giugno ad agosto.
Quella dell'esecutivo giallorosso è una mossa che va in due direzioni. Da un lato, c'è il bisogno di salvaguardare il legame con i turisti tedeschi, che vedono nell'Italia una delle loro principali mete estive, e la cui presenza ora è in bilico anche per via dei «corridoi» verso altri Paesi come la Croazia. Una minaccia che ha suscitato diverse rezioni politiche dal momento che i turisti tedeschi rappresentano una presenza imprescindibile per alcune aree balneari dello Stivale. Dall'altro c'è la necessità di alimentare con numeri importanti un settore che ha un peso rilevante, il 13% del Pil nazionale (in gran parte sostenuto dai visitatori stranieri). Ecco allora la scelta dei due colossi, Russia e Cina, i cui rapporti con il governo sono finiti ultimamente al centro del dibattito politico, due Paesi che sono diventati un asset turistico strategico per l'Italia specie negli ultimi anni.
Unico comune denominatore delle tre partnership allo studio è il fatto che Di Maio e Franceschini così cercano nelle intenzioni di dare carburante al settore turistico di alta gamma, che rischia di essere ulteriormente penalizzato dalla crisi dell'economia italiana che si profila all'orizzonte dopo il lockdown. E se per i Paesi europei la Commissione Ue ieri ha diffuso delle linee guida che prevedono la riapertura delle frontiere tra Paesi con situazioni simili, diverso è il discorso con gli altri Stati. L'assicurazione - secondo le fonti - è che ci sarà la massima attenzione sanitaria e che saranno prese tutte le precauzioni per evitare nuovi contagi, anche perché negli ultimi giorni a Mosca il virus sta toccando picchi che hanno portato la Russia a essere il secondo Paese al mondo per diffusione.
Problemi, però, quelli legati alla sicurezza che dovranno essere affrontati indiscutibilmente in tempi molto rapidi. Secondo le indiscrezioni, infatti, l'asse turistico con Germania, Cina e Russia dovrebbe partire a breve, già a giugno. C'è anzi chi ipotizza che potremmo rivedere turisti stranieri a partire «dai primi di giugno». Un auspicio al momento, che deve ancora superare diversi scogli.
Solo pochi giorni fa, in un'intervista al Corriere , il ministro della Cultura e del Turismo Franceschini - annunciando la riapertura imminenti dei musei - aveva sottolineato come per ricostruire l'immagine dell'Italia all'estero «servirà tempo». E gli arrivi dalla Cina in questi mesi - dopo la crescita costante degli ultimi anni fino a 5 milioni di visitatori - hanno subito una brusca battuta a'arresto, con un -77% (mentre la Russia ha fatto registrare «solo» un - 54%). Un dato che ora gli esponenti del governo giallorosso sperano di invertire.
Fonte = CORRIERE DELLA SERA 14/05/20