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Il Nepal punta a nuove destinazioni

Il Nepal punta a nuove destinazioni

Il mercato europeo non ha ancora scoperto la zona collinosa di Ilam Bazaar e quella del Far West

l 2016 il Nepal ha visto un totale di 730.000 arrivi, di cui i trekkers puri sono stati il 17%, con una permanenza media di 14 giorni ed una spesa gioraliera di 40 dollari, anche se si registra un aumento del segmento big spender

Guardando al futuro, il turismo nepalese punta a nuove destinazioni. Tra queste Nepal Tourism Board ritiene che il mercato europeo non abbia ancora scoperto la zona collinosa di Ilam Bazaar, nell’area orientale del Paese, una regione collinare, il cui paesaggio è caratterizzato da coltivazioni terrazzate di tè, fondate nel 1863. Nella zona si trova anche l’aera palustre di Mai Pokhari, meta di pellegrinaggi sia induisti sia buddisti e area protetta dal Wwf.

Anche la regione del Far West è una destinazione a cui rivolgere maggiore attenzione perchè ancora inesplorata e con un potenziale importante di attrattive: dalla più numerosa concentrazione asiatica di barasingha (cervo della palude) che vive nel SuklaphantaNational Park, alle foreste, ai laghi e prati alpini di Khaptad, ai sentieri di montagna verso il monte Api e il monte Saipal. E' la regione più occidentale del Nepal che racchiude la piana del Terai, la zona collinare e la zona himalayana con la massima altezza di 7132 m del monte Api che con il Saipal (7031 m) e il Nampa (6755 m) formano una piccola catena di picchi ghiacciati. Il Far West del Nepal è anche un habitat di una cultura come quella della etnia Raute di origine tibeto – birmana, nomade che vive ancora di caccia e raccolta. Nel Terai l’etnia prevalente è la Tharu che si autodefinisce gente della foresta e vive in villaggi isolati. Nella zona collinare la cultura è hindu, come attestano i numerosi piccoli templi di religione hindu sparsi nell’area, mentre nella zona himalayana la cultura è tibetana. - Fonte: Guidaviaggi.it