Il Manifesto di Federturismo: le urgenze, non più rinviabili, dell'industria turistica
Nonostante il buon andamento della stagione turistica abbia aiutato a contenere il calo del PIL in corso, agendo da vero paracadute per tutto il sistema produttivo ed economico del Paese, la guerra in Ucraina, l'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse, l’esplosione dei costi delle materie prime e dell’energia fanno temere per la tenuta della vita delle imprese stesse.
In questo scenario Federturismo con il suo Manifesto chiede, nei giorni in cui a Chianciano si sta svolgendo la Conferenza nazionale del Turismo, che il nuovo Governo possa adottare strumenti straordinari di tutela per il nostro tessuto economico. L’industria turistica va sostenuta e valorizzata migliorando l’ecosistema in cui operano le imprese attraverso sburocratizzazione, fisco giusto, incentivi e investendo sulla qualità del comparto, delle sue strutture e risorse umane in chiave sostenibile, accessibile e inclusiva.
Cruciali sono i dossier in scadenza su cui si deve concentrare il lavoro del Governo e del Parlamento: tra i primi il DL AIUTI QUATER per il quale auspichiamo che i crediti di imposta per gas ed energia elettrica siano portati al 50% per tutte le imprese, che le imprese turistiche siano inserite fra le energivore per 24 mesi e che per lo stesso periodo sia introdotta una moratoria sulle autorizzazioni paesaggistiche per l’installazione di impianti fotovoltaici. Per gli stessi motivi chiediamo che ai bus turistici di noleggio e di linea gran turismo sia riconosciuta, almeno per tutto il periodo di vigenza del Temporary Framework Ucraina, l’applicazione dell’accisa ridotta sul gasolio.
Con l’obiettivo di contenere i costi fissi e quindi i prezzi per i clienti finali, sarebbe necessario introdurre per la stagione invernale un periodo di decontribuzione per i lavoratori del turismo e il pagamento una tantum delle bollette delle imprese da parte del Governo, come già realizzato in Germania.
In tema di governance per stimolare la crescita e lo sviluppo del settore è fondamentale dotare il Ministero del Turismo di risorse aggiuntive prevedendo un coordinamento strutturato con i Ministeri della Cultura e dello Sviluppo Economico, per i provvedimenti di comune interesse, così come sarebbe opportuno approvare entro il 2023 il Piano Strategico 2023/2027 che tenga conto del mutato scenario economico e internazionale. Anche all’Agenzia Nazionale del Turismo spetterebbe un ruolo strategico e centrale per consentire agli operatori di affrontare il futuro con adeguata programmazione e preparazione.
Il PNRR rappresenta un'opportunità unica per modernizzare l'Italia che deve essere sfruttata al meglio. I rallentamenti all’attuazione del Piano causati dai vincoli burocratici devono essere superati e le riforme e i bandi devono procedere nei prossimi mesi con maggior speditezza. Inoltre, dato il successo avuto finora in termini di domande delle imprese, confidiamo in un rifinanziamento e potenziamento in termini di risorse per le misure rivolte all’industria turistica. Sarebbe auspicabile anche una maggiore incisività del Tourism Digital Hub, che finora si è tradotto in una nuova versione del vecchio portale Italia.it, così come una ridefinizione dello schema di distribuzione delle risorse del PNNR sulla digitalizzazione di AdV e TO.
Consideriamo, poi, improcrastinabile una riforma profonda della fiscalità nel nostro Paese attraverso la rimodulazione dell’IMU sugli immobili in cui si svolgono le attività di impresa; va ripensata la Tari, che andrebbe calcolata non in base ai metri quadri, ma alla quantità di rifiuti effettivamente prodotta per evitare la stortura che oggi si verifica con le attività stagionali. La tassa di soggiorno dovrebbe essere rimodulata in modo equo, destinando almeno il 50% al finanziamento di opere di pubblica utilità turistica con misurazioni annuali sugli effetti generati. In merito all’applicazione del regime speciale IVA sarebbe opportuno consentire ai Tour Operator e alle Agenzie di viaggi di determinare l’imposta dovuta in proporzione all’aliquota applicata sugli acquisti di beni e servizi erogati da terzi a diretto vantaggio dei viaggiatori (c.d. sistema di “ventilazione dei corrispettivi”)
Con riferimento alle politiche del lavoro attendiamo, poi, la rapida adozione del Decreto Ministeriale sull’offerta congrua,la riduzione del carico fiscale e contributivo gravante sul lavoratore nei periodi di alta stagione per aumentare il netto del lavoratore, la revisione della Naspi per gli stagionali per garantire adeguata tutela nei periodi di non lavoro.
Ci aspettiamo, inoltre, che nella prossima Legge di Bilancio siano affrontati temi non più rinviabili, tra i quali: il taglio del cuneo fiscale, il credito di imposta su IMU e TARI, il rifinanziamento delle misure di sostegno al settore turistico e la defiscalizzazione degli oneri contributivi.
Tra i temi caldi ci sono poi le imprese turistiche che operano sul demanio che costituiscono un asset di interesse strategico nazionale da salvaguardare e difendere per le quali sarebbe fondamentale avere una mappatura precisa dello stato dell’arte delle concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo e prevedere una modifica del DDL Concorrenza al fine di tutelare al meglio i concessionari per gli investimenti realizzati.
Per essere ancora competitivo, il turismo ha bisogno ora più che mai di un sistema formativo in grado di preparare adeguatamente i professionisti del settore, oltre ad essere connesso strutturalmente con le imprese. È necessario potenziare il dialogo virtuoso fra scuola e imprese investendo in formazione specialistica e qualificata, creando poli di eccellenza, riformando gli ITS e la scuola professionale, attraverso percorsi universitari specifici e in linea con le necessità del mondo del lavoro.
L’industria del turismo non può, inoltre, prosperare senza trasporti efficienti e una rete infrastrutturale solida e capillare. E' quindi indispensabile sviluppare l'Alta velocità in tutto il Paese, in particolare al Sud, avviando un grande progetto di riqualificazione sostenibile dei trasporti e delle infrastrutture, anche digitali.
Infine nel 2025 la Capitale accoglierà milioni di pellegrini per il Giubileo così come nei prossimi mesi ci attendono altri grandi eventi, dobbiamo cogliere queste opportunità investendo in infrastrutture, anche sportive, e sfruttando appieno la visibilità che tali circuiti internazionali offrono e per i quali sarebbe importante la creazione di una task force pubblico/privata permanente per la gestione dei grandi eventi.
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In questo scenario Federturismo con il suo Manifesto chiede, nei giorni in cui a Chianciano si sta svolgendo la Conferenza nazionale del Turismo, che il nuovo Governo possa adottare strumenti straordinari di tutela per il nostro tessuto economico. L’industria turistica va sostenuta e valorizzata migliorando l’ecosistema in cui operano le imprese attraverso sburocratizzazione, fisco giusto, incentivi e investendo sulla qualità del comparto, delle sue strutture e risorse umane in chiave sostenibile, accessibile e inclusiva.
Cruciali sono i dossier in scadenza su cui si deve concentrare il lavoro del Governo e del Parlamento: tra i primi il DL AIUTI QUATER per il quale auspichiamo che i crediti di imposta per gas ed energia elettrica siano portati al 50% per tutte le imprese, che le imprese turistiche siano inserite fra le energivore per 24 mesi e che per lo stesso periodo sia introdotta una moratoria sulle autorizzazioni paesaggistiche per l’installazione di impianti fotovoltaici. Per gli stessi motivi chiediamo che ai bus turistici di noleggio e di linea gran turismo sia riconosciuta, almeno per tutto il periodo di vigenza del Temporary Framework Ucraina, l’applicazione dell’accisa ridotta sul gasolio.
Con l’obiettivo di contenere i costi fissi e quindi i prezzi per i clienti finali, sarebbe necessario introdurre per la stagione invernale un periodo di decontribuzione per i lavoratori del turismo e il pagamento una tantum delle bollette delle imprese da parte del Governo, come già realizzato in Germania.
In tema di governance per stimolare la crescita e lo sviluppo del settore è fondamentale dotare il Ministero del Turismo di risorse aggiuntive prevedendo un coordinamento strutturato con i Ministeri della Cultura e dello Sviluppo Economico, per i provvedimenti di comune interesse, così come sarebbe opportuno approvare entro il 2023 il Piano Strategico 2023/2027 che tenga conto del mutato scenario economico e internazionale. Anche all’Agenzia Nazionale del Turismo spetterebbe un ruolo strategico e centrale per consentire agli operatori di affrontare il futuro con adeguata programmazione e preparazione.
Il PNRR rappresenta un'opportunità unica per modernizzare l'Italia che deve essere sfruttata al meglio. I rallentamenti all’attuazione del Piano causati dai vincoli burocratici devono essere superati e le riforme e i bandi devono procedere nei prossimi mesi con maggior speditezza. Inoltre, dato il successo avuto finora in termini di domande delle imprese, confidiamo in un rifinanziamento e potenziamento in termini di risorse per le misure rivolte all’industria turistica. Sarebbe auspicabile anche una maggiore incisività del Tourism Digital Hub, che finora si è tradotto in una nuova versione del vecchio portale Italia.it, così come una ridefinizione dello schema di distribuzione delle risorse del PNNR sulla digitalizzazione di AdV e TO.
Consideriamo, poi, improcrastinabile una riforma profonda della fiscalità nel nostro Paese attraverso la rimodulazione dell’IMU sugli immobili in cui si svolgono le attività di impresa; va ripensata la Tari, che andrebbe calcolata non in base ai metri quadri, ma alla quantità di rifiuti effettivamente prodotta per evitare la stortura che oggi si verifica con le attività stagionali. La tassa di soggiorno dovrebbe essere rimodulata in modo equo, destinando almeno il 50% al finanziamento di opere di pubblica utilità turistica con misurazioni annuali sugli effetti generati. In merito all’applicazione del regime speciale IVA sarebbe opportuno consentire ai Tour Operator e alle Agenzie di viaggi di determinare l’imposta dovuta in proporzione all’aliquota applicata sugli acquisti di beni e servizi erogati da terzi a diretto vantaggio dei viaggiatori (c.d. sistema di “ventilazione dei corrispettivi”)
Con riferimento alle politiche del lavoro attendiamo, poi, la rapida adozione del Decreto Ministeriale sull’offerta congrua,la riduzione del carico fiscale e contributivo gravante sul lavoratore nei periodi di alta stagione per aumentare il netto del lavoratore, la revisione della Naspi per gli stagionali per garantire adeguata tutela nei periodi di non lavoro.
Ci aspettiamo, inoltre, che nella prossima Legge di Bilancio siano affrontati temi non più rinviabili, tra i quali: il taglio del cuneo fiscale, il credito di imposta su IMU e TARI, il rifinanziamento delle misure di sostegno al settore turistico e la defiscalizzazione degli oneri contributivi.
Tra i temi caldi ci sono poi le imprese turistiche che operano sul demanio che costituiscono un asset di interesse strategico nazionale da salvaguardare e difendere per le quali sarebbe fondamentale avere una mappatura precisa dello stato dell’arte delle concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo e prevedere una modifica del DDL Concorrenza al fine di tutelare al meglio i concessionari per gli investimenti realizzati.
Per essere ancora competitivo, il turismo ha bisogno ora più che mai di un sistema formativo in grado di preparare adeguatamente i professionisti del settore, oltre ad essere connesso strutturalmente con le imprese. È necessario potenziare il dialogo virtuoso fra scuola e imprese investendo in formazione specialistica e qualificata, creando poli di eccellenza, riformando gli ITS e la scuola professionale, attraverso percorsi universitari specifici e in linea con le necessità del mondo del lavoro.
L’industria del turismo non può, inoltre, prosperare senza trasporti efficienti e una rete infrastrutturale solida e capillare. E' quindi indispensabile sviluppare l'Alta velocità in tutto il Paese, in particolare al Sud, avviando un grande progetto di riqualificazione sostenibile dei trasporti e delle infrastrutture, anche digitali.
Infine nel 2025 la Capitale accoglierà milioni di pellegrini per il Giubileo così come nei prossimi mesi ci attendono altri grandi eventi, dobbiamo cogliere queste opportunità investendo in infrastrutture, anche sportive, e sfruttando appieno la visibilità che tali circuiti internazionali offrono e per i quali sarebbe importante la creazione di una task force pubblico/privata permanente per la gestione dei grandi eventi.
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