Il Kenya si batte per superare le perdite
Flessione del 45% degli arrivi per il prodotto mare. Il Paese attrae investimenti, ma il turismo deve riconquistare la fiducia
“Focalizzare sul trade è la nostra priorità adesso”, è Jacinta Nzioka Mbithi, direttore marketing del Kenya Tourist Board (Ktb) a spiegare come la destinazione intende uscire dal momento difficile che per il prodotto mare significa il 45% di flessione degli arrivi.
“Su Mombasa la diminuzione è importante essendo venuti a mancare i charter da Svizzera, Austria e Regno Unito – spiega -, su Nairobi registriamo invece il -18%”. I collegamenti aerei si sono concentrati sulla capitale poiché a Mombasa non possono atterrare voli di linea, dunque i servizi internazionali operativi sono quelli di Turkish Airlines ed Ethiopian. “Dall’Italia molti t.o. utilizzano quest’ultima compagnia da Malpensa e Fiumicino, l’unico inconveniente è che se il tempo di attesa della connessione ad Addis Abeba è superiore alle 4 ore il Kenya pretende la vaccinazione contro la febbre gialla”, chiarisce la manager.
Attualmente i colloqui tra gli operatori italiani e Kenya Airways (rappresentata in Italia da Discover the world marketing, ndr) per tornare a operare collegamenti diretti è ancora in fase di colloqui senza nulla di fatto. “Certamente quando le parti saranno pronte e avranno raggiunto un accordo il Governo faciliterà, ma non ora mentre sono ancora in corso le trattative commerciali”, aggiunge Nzioka Mbithi. Intanto il 25 ottobre Lufthansa riprende a volare da Francoforte, mentre Condor è già operativa. L’impegno del Governo keniano è ampiamente dichiarato circa l’appoggio al settore. “E’ stato lanciato un nuovo country brand che ci dà energia – osserva la direttrice -, il messaggio che portiamo avanti è quello di un Paese che vuole essere attrattivo per il turismo e per gli investimenti”.
Dopo gli annunci del presidente americano di un miliardo di dollari per promuovere l’imprenditoria nel Paese – Barack Obama, il cui padre ha origini keniane, è stato ospite del forum economico a Nairobi nell’estate scorsa -, il Kenya muove verso una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità. “Sono diverse le catene internazionali che aprono strutture alberghiere, come Radisson nel marzo 2016, poi Hilton e Sheraton, inoltre alcune società nazionali sviluppano progetti ecologici rivolti a un target di clientela lusso, come l’Anagama Mara nella celebre riserva Masai Mara”. Se i capitali non mancano, resta la percezione internazionale sulla sicurezza da riportare a un livello di fiducia.
A questo nei singoli mercati pensano anche i gruppi di lavoro creati, ad esempio da Ktb Italia per il trade italiano. L’ultimo incontro si è svolto sulle colline del Montefeltro, tra Emilia Romagna e Marche, dove cento agenzie di viaggi e sette tour operator si sono incontrati per l’appuntamento di formazione Magical Kenya Pro. p.ba. - Fonte: GuidaViaggi.it