Il futuro del trasporto aereo guarda allo spazio e allo sviluppo green
Il covid ha messo in ginocchio il settore del trasporto aereo. Ma la sfida dei prossimi anni si giocherà anche su una dimensione più integrata delle varie modalità di trasporto e in chiave ‘green’. “La pandemia ha messo in ginocchio il settore, ma riteniamo con la ripartenza di avere un recupero anche in tempi brevi”, dice il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma che, nominato da poco, punta a rimettere al centro i diritti dei passeggeri (come dimostra la recente stretta per tutelare minori e disabili) e imprimere all’ente una “nuova visione” che allarga i confini dal trasporto aereo al comparto aerospaziale. Proprio con la nuova ‘corsa allo spazio’ cui assistiamo, infatti, spiega, “una grande sfida attende il nostro Paese che, a differenza del recente passato, deve trovare la capacità sistemica per realizzare un governo coeso dell’intero comparto aerospaziale, dall’ultraleggero allo spazio”.
In questo senso l’Enac sta già lavorando con i voli suborbitali, che vedono lo scalo di Taranto Grottaglie in prima linea come sito dove realizzare il primo spazioporto in Italia: entro l’anno “pensiamo possano essere pronti” gli ultimi regolamenti e l’obiettivo – dice il direttore generale Alessio Quaranta – è di “partire con la sperimentazione nel 2023”. Ma la ripresa del comparto dopo l’emergenza passa anche attraverso altre priorità. “È più che mai necessario continuare a riflettere sul significato dello sviluppo del settore in chiave ecologica”, sottolinea il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini. C’è poi il tema dell’integrazione tra varie modalità di trasporto, insiste il ministro che suggerisce l’idea, un po’ futuristica, di integrare aereo e bici: “Non sarebbe così complesso perché uno riceve, come fanno in Giappone, i bagagli nel luogo di destinazione. E’ un esempio estremo – conclude – per dire che l’integrazione è cruciale”.
Fonte = TRAVEL NO STOP 21/07/21