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IL DOPO ESTATE: TENDENZE E PREVISIONI SULL’AREA MEDITERRANEA

IL DOPO ESTATE: TENDENZE E PREVISIONI SULL’AREA MEDITERRANEA

Che cosa succede nelle principali destinazioni mediterranee quando le folle di luglio e agosto cominciano a diradarsi?

Chi sono i turisti che preferiscono posticipare le vacanze a settembre e ottobre e i mercati su cui le destinazioni possono puntare per favorire la destagionalizzazione?

Data Appeal ha analizzato l’andamento dei flussi, le tariffe OTA e i voli GDS a settembre e ottobre in quattro delle più importanti destinazioni dell’estate europea, Francia, Grecia, Italia e Spagna, e dal report sono emersi interessanti punti chiave, con un dato che spicca su tutti: a settembre e ottobre gli americani ed i tedeschi si confermano i mercati di riferimento per gran parte delle aree mediterranee, a conferma di un trend internazionale che era stato già evidenziato anche nel recente rapporto di McKinsey & Company “The state of tourism and hospitality 2024”, secondo cui gli Stati Uniti, la Germania, il Regno  Unito, la Cina e la Francia sono oggi le cinque maggiori fonti di viaggiatori al mondo. Nel 2023 hanno rappresentato insieme il 38% della spesa mondiale per turismo e si ritiene che rimarranno fino al 2030 i primi cinque mercati di provenienza turistica.

Ma vediamo nel dettaglio i trend di destinazione.

Francia: stabilità del mercato domestico

In Francia i visitatori domestici tenderanno a restare entro i confini nazionali sia ad agosto che a settembre e ottobre: qui infatti c’è una riduzione delle percentuali  ma è meno pronunciata rispetto a Spagna e Italia, attestandosi solo al -3%. Dopo agosto aumenta invece la presenza di turisti tedeschi e inglesi mentre diminuiscono gli italiani; aumentano anche i viaggiatori statunitensi e quelli provenienti da mercati asiatici come Corea del Sud e Giappone.

Le tariffe si mantengono costanti per l’effetto Olimpiadi e diminuiscono solo del 5% rispetto ad agosto, in particolare per quanto riguarda la ricettività.

Grecia: tanti stranieri

Rispetto agli altri paesi analizzati, quello che caratterizza fortemente la Grecia è una fortissima predominanza di visitatori internazionali rispetto ai domestici, sia in alta che in bassa stagione.

Dall’analisi delle tracce digitali emerge che i visitatori locali anche in alta stagione sono solo il 16% e a settembre e ottobre scendono al 10%, quando si registra un calo anche dei visitatori italiani e francesi, che prediligono viaggiare ad agosto. Similmente alle altre destinazioni, dopo i picchi estivi sono invece più presenti i tedeschi, gli americani e gli inglesi.

Tariffe al ribasso

La riduzione dei prezzi da fine agosto è molto marcata (-24%) soprattutto nel settore ricettivo. A differenza di Spagna e Italia dove i prezzi di settembre e ottobre sono piuttosto simili, in Grecia il calo è continuo e progressivo a partire dalla fine di agosto e raggiunge i livelli più bassi a fine ottobre. Il mercato principale resta quello statunitense con il picco degli arrivi nella settimana a cavallo tra agosto e settembre. Seguono i viaggiatori tedeschi, la cui presenza aumenta notevolmente con un incremento dell’8% rispetto ad agosto.

Italia: settembre in crescita ma con soggiorni più brevi

Se il mese di agosto in Italia è dominato dal turismo domestico, dopo l’estate arrivano turisti statunitensi e tedeschi, questi ultimi con una media molto alta di viaggiatori che si spostano su strada.

Nonostante le tariffe di hotel e affitti brevi sulle OTA a settembre e ottobre siano più basse del 15% rispetto ad agosto, la durata media dei soggiorni diminuisce drasticamente (12.7 a 8.8 notti), suggerendo che tutti in bassa stagione tendono a fare soggiorni più brevi.

Spagna: arrivano i turisti del Nord Europa

Anche in Spagna  le tariffe di hotel e affitti brevi sono mediamente inferiori del 16% a settembre, ma rispetto all’Italia si osserva un sensibile aumento durante i fine settimana, segno di una probabile e marcata abitudine del mercato spagnolo a soggiorni mordi e fuggi nei weekend. Dopo il picco di agosto il mercato domestico scende del 10% mentre raddoppiano i tedeschi (11%), gli svedesi (6%) e i norvegesi (5%).
 
Fonte = GUIDA VIAGGI 28/06/24